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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc.3
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Marangoni, Matteo: La scuola bolognese alla mostra del ritratto italiano a Firenze
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0248

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MATTEO MARANGONI

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dal più antico inventario del 1704 ma senza firma nè data, dove la pittrice mostra un’età
di più di quarant’anni, il quale si discosta dalla più nota maniera della Fontana e si avvi-
cina a quella del ritratto della Caccianemici. Se questo autoritratto e l’altro della Caccia-
nemici sono suoi bisogna concludere che la pittrice verso quel tempo, sempre più sedotta
dall’arte veneziana per la quale aveva mostrato inclinazione, si desse tutta ad imitare i

Fig. 5 Agostino Carracci : Ritratto di Dama.

ritratti del Tintoretto o meglio ancora quelli della figlia di lui Maria che era appunto morta
nel '90 solo trentenne ma con fama di ritrattista quasi eguale a quella del padre.

E che il ritratto della Caccianemici non sia anteriore a circa il '95 lo fa credere l’ap-
parente età inoltrata della ritratta che si sa essere poi morta nel 1627.

Eccoci giunti ai Carracci-. con essi si può dire che cominci veramente il periodo d’azione
dalla scuola bolognese che, sin qui rimasta in seconda linea, prende ora la testa del movi-
mento che avrà il merito di ricondurre se non altro alla serietà la pittura italiana, merito
che per mutare d’idee e di gusti non le potrà mai essere disconosciuto.

Si attribuisce giustamente a Lodovico come autoritratto una bella testa (fig. 4) che ha
tutta la coscienziosità di disegno e di tocco proprie di lui, lavoro calmo e serio, ricco di
espressione, ben disegnato e ben colorito. Sarebbe un ritratto di Lodovico giovane, di cui
ricorda le gote ampie e carnose e l’aria seria dell’altro ritratto più attempato agli Uffizi.1

Di Agostino v’è il ritratto di dama del Museo Imperatore Federico di Berlino (fig. 5)

Dal conte Sen. Tommaso Gessi di Faenza, già proprietà del marchese Amorini Bolognini di Bologna.
 
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