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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 4
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Ciartoso Lorenzetti, Maria: Nuove attribuzioni ad un dicepolo di Giovanni Santi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0291

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NUOVE ATTRIBUZIONI AD UN DISCEPOLO DI GIOVANNI SANTI

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1 Crowe e Cavalcaselle, Storia della pittura ita-
liana, Firenze, 1898, voi. Vili, pag. 400; Vasari,
Le Vite, Firenze, 1879, voi. IV; Commentario alla
vita di Raffaello, pag. 404.

Quest’opera ornava una volta il pulpito della chiesa
di San Bernardino ; tale la videro il Crowe e Caval-
casene, e come tale vien ricordata anche nel com-
mentario sopra citato.

marcati del volto, nelle labbra semiaperte e specialmente nelle rughe che solcano i contorni
della bocca. La piccola tavola viene generalmente assegnata a Giovanni Santi ; 1 ma la forza
di espressione, il sentimento di cui essa è animata, la tecnica più disinvolta l’allontanano
dalle meschine, insignificanti figure di lui e se si confronta il Cristo della nostra tavola
con quello della Pietà nella chiesa di San Domenico in Cagli è facile comprendere che uno
spirito differente anima le due opere : nell’uria è il pittore che non sa allontanarsi dalla

Fig. 1 — Crisro morto. Urbino, Galleria dell’ Istituto di Belle Arti.

tradizione: è fiacco, ha poco rilievo nel segno, ha pochi mezzi a sua disposizione; nell’altra,
l’artista, sia nella concezione della scena, come nella tecnica e nel colore, rivela una forza
ed un vigore nuovo, da cui è ben lontano il Santi.
 
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