NUOVE ATTRIBUZIONI AD UN DISCEPOLO DI GIOVANNI SANII
261
tavola del Santi esistente nella chiesa di Santa Croce a Fano. Il porre Tuno accanto a l’altro
i due dipinti, è più eloquente di qualsiasi parola. Il Santi per la scarsità di mezzi inventivi
ci dà una figura dallo sguardo vago, povera di espressione, costretta ad indicare col dito
all’osservatore il suo male, già che il volto e l’atteggiamento stesso del corpo non riescono
Fig. 2 — Dalla Serie delle Muse con Apollo
Galleria Corsini di Firenze.
a rendere efficace l’idea. Anche come tecnica si discostano ; il Santi più liscio di colore non
usa i forti passaggi di luci e ombre dei quali par quasi si diletti il nostro pittore ; appena
qualche ombra fra le pieghe dell’abito, qualche, piccolo segno oscuro delinea gli occhi, pro-
fila il naso, segna qua e là il palmo della mano. Possiamo dire che il discepolo prendendo
lo spunto dal maestro, non è più capace di rimanere nel ristretto cerchio che la tradizione
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tavola del Santi esistente nella chiesa di Santa Croce a Fano. Il porre Tuno accanto a l’altro
i due dipinti, è più eloquente di qualsiasi parola. Il Santi per la scarsità di mezzi inventivi
ci dà una figura dallo sguardo vago, povera di espressione, costretta ad indicare col dito
all’osservatore il suo male, già che il volto e l’atteggiamento stesso del corpo non riescono
Fig. 2 — Dalla Serie delle Muse con Apollo
Galleria Corsini di Firenze.
a rendere efficace l’idea. Anche come tecnica si discostano ; il Santi più liscio di colore non
usa i forti passaggi di luci e ombre dei quali par quasi si diletti il nostro pittore ; appena
qualche ombra fra le pieghe dell’abito, qualche, piccolo segno oscuro delinea gli occhi, pro-
fila il naso, segna qua e là il palmo della mano. Possiamo dire che il discepolo prendendo
lo spunto dal maestro, non è più capace di rimanere nel ristretto cerchio che la tradizione