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LEONE PLANISCIG
D’altro canto anche l’elemento veneto è parimenti chiaro : la scena con l’Annunziazione,
che in opere posteriori vedremo ritornare quasi in forma stereotipa su i monumenti sepol-
crali, il profilo aggettato della cornice superiore, l’addentellato composto di cubi e di rombi
alternati, infine la disposizione dei rilievi e le colonnine tortili agli angoli, sono tutti elementi
che riflettono le tendenze veneziane del tempo. La ricca policromia è un’altra caratteristica
di questo sarcofago,’ che lo stacca dalle opere dei Pisani, i quali seguendo l’esempio di
Nicola, che a sua volta attinse dalla scultura classica com’egli la vide, fecero valere il colore
del materiale.
L’incisione del Venni, riproducendo gli specchi laterali del sarcofago, li orna con una
croce. Per quanto mi dessi cura di rintracciare questi specchi, che il Venni dice di greco
bianco venato azzurro, non mi fu dato di trovarli. E molto probabile che una croce li
ornasse : croci simili le troviamo sul davanzale del monumento dei Sala e su quello di Manno
Fig. >5 — Giovanni Pisano: Particolare del Giudizio Pillale
Pistoia, Sant'Andrea.
Donati (1370), ambedue nel chiostro del Santo a Padova e così pure, per citare altri
esempi, sopra il sarcofago del Patriarca Raimondo della Torre (,c. 1300) nella basilica di
Aquileja (fig. 16), del quale piti sotto tornerò ancora a parlare. Le colonnine tortili degli angoli
sono pure sparite, quantunque nei depositi del Carmine se ne conservino, oltre ad alcuni
specchi di marmo che ritengo quelli che si trovavano a lato dei rilievi, anche le quattro
colonne che reggevano l’arca. Oltre all’attestato dell’Asquini e del Venni, alcuni esempi
in altri sarcofaghi, confermeranno l’esistenza delle colonnine tortili agli angoli con allato
delle figure. Ne troviamo sopra il menzionato sarcofago dei Sala o sopra quello del vescovo
Castellano da Salomone nella cattedrale di Treviso, o senza figure, sopra un sarcofago nel
braccio destro del transetto della basilica d’Aquileja, del quale tratterò in fine del capitolo
terzo di questo studio. 1
1 Traccie di giallo, di azzurro, di rosso e di verde le riscontrai in alcune parti delle sculture. Lo stemma
francescano era dipinto. Ora è ridipinto.
LEONE PLANISCIG
D’altro canto anche l’elemento veneto è parimenti chiaro : la scena con l’Annunziazione,
che in opere posteriori vedremo ritornare quasi in forma stereotipa su i monumenti sepol-
crali, il profilo aggettato della cornice superiore, l’addentellato composto di cubi e di rombi
alternati, infine la disposizione dei rilievi e le colonnine tortili agli angoli, sono tutti elementi
che riflettono le tendenze veneziane del tempo. La ricca policromia è un’altra caratteristica
di questo sarcofago,’ che lo stacca dalle opere dei Pisani, i quali seguendo l’esempio di
Nicola, che a sua volta attinse dalla scultura classica com’egli la vide, fecero valere il colore
del materiale.
L’incisione del Venni, riproducendo gli specchi laterali del sarcofago, li orna con una
croce. Per quanto mi dessi cura di rintracciare questi specchi, che il Venni dice di greco
bianco venato azzurro, non mi fu dato di trovarli. E molto probabile che una croce li
ornasse : croci simili le troviamo sul davanzale del monumento dei Sala e su quello di Manno
Fig. >5 — Giovanni Pisano: Particolare del Giudizio Pillale
Pistoia, Sant'Andrea.
Donati (1370), ambedue nel chiostro del Santo a Padova e così pure, per citare altri
esempi, sopra il sarcofago del Patriarca Raimondo della Torre (,c. 1300) nella basilica di
Aquileja (fig. 16), del quale piti sotto tornerò ancora a parlare. Le colonnine tortili degli angoli
sono pure sparite, quantunque nei depositi del Carmine se ne conservino, oltre ad alcuni
specchi di marmo che ritengo quelli che si trovavano a lato dei rilievi, anche le quattro
colonne che reggevano l’arca. Oltre all’attestato dell’Asquini e del Venni, alcuni esempi
in altri sarcofaghi, confermeranno l’esistenza delle colonnine tortili agli angoli con allato
delle figure. Ne troviamo sopra il menzionato sarcofago dei Sala o sopra quello del vescovo
Castellano da Salomone nella cattedrale di Treviso, o senza figure, sopra un sarcofago nel
braccio destro del transetto della basilica d’Aquileja, del quale tratterò in fine del capitolo
terzo di questo studio. 1
1 Traccie di giallo, di azzurro, di rosso e di verde le riscontrai in alcune parti delle sculture. Lo stemma
francescano era dipinto. Ora è ridipinto.