LE ORIGINI DELL'ARCHITETTURA BAROCCA
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Altri palazzi qui figurati sono variazioni di questo tipo ; parecchi, fusione di esso con altro
affine alla Basilica Palladiana di Vicenza, cioè a logge superiori, limitate alla parte mediana
o correnti lungo tutta la fronte, costituite da luci tripartite mediante due colonne, staccate
dalla parete, che sopportano un arco; p. e. quello a pag. 155.
Nel libro V s’incontrano interessanti esempi di piante chiesastiche, in cui il Barocco
si afferma vittorioso. Cosi a pag, 204 (tergo) (fig. 2) quella ampiamente ovale, a cappelle
di linea movimentata; a pag. 205 (tergo) quella pentagona a cappelle alternamente trilobe
o curvilinee; a pag. 210 quella ottagona, inscritta in un quadrato, con cappelle ovali nei
lati principali, e rettangolari in quelli obliqui; a pag. 211 (tergo) quella a croce greca costi-
tuita per ciascun lato da tre rotonde a nicchie alterne, collegate fra loro mediante corridoi ;
liba. 0 at 0,
Fig. 1 — Sebastiano Serbo : Disegno di Palazzo.
a pag. 218 (tergo) (fig‘ 3) quella a croce greca imperfetta, dal profilo interno tormentato e di
possente effetto di spazio, per l’assorbente vastità della nave maggiore.
A questi si potrebbero aggiungere numerosi esempi di fronti civili e religiose, di piante di
palazzi e chiese, di camini, di portali de’ quali è ricchissimo il libro VI ; ma quelli accennati
bastano a dimostrare come viva e ininterrotta fosse la tendenza baroccheggiante nel Serlio, pur
sopravvivendo lo spirito della Rinascita. Nel Serlio troviamo una delle più nobili e più origi-
nali espressioni di quel compromesso tra l’architettura del Rinascimento e quella barocca, che
è tipico della seconda metà del secolo xvi. Egli, pur mantenendo l’eletta semplicità, l’anima
musicale delle costruzioni quattrocentesche, tende ad innovarle ed arricchirle sciogliendosi dai
canoni classici e largendo signorilmente al fervore della immag-inazionc. E nella prefazione
al libro VI dichiara che è stato « licentioso » perchè gli uomini desiderano « cose nuove •.
Men ricco di spunti baroccheggianti è il Trattato dei Quattro libri dell'Architettura di
Andrea Palladio (1508-80)1 stampato la prima volta nel 1570. 1
1 Venezia, de’ Franceschi, 1570.
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Altri palazzi qui figurati sono variazioni di questo tipo ; parecchi, fusione di esso con altro
affine alla Basilica Palladiana di Vicenza, cioè a logge superiori, limitate alla parte mediana
o correnti lungo tutta la fronte, costituite da luci tripartite mediante due colonne, staccate
dalla parete, che sopportano un arco; p. e. quello a pag. 155.
Nel libro V s’incontrano interessanti esempi di piante chiesastiche, in cui il Barocco
si afferma vittorioso. Cosi a pag, 204 (tergo) (fig. 2) quella ampiamente ovale, a cappelle
di linea movimentata; a pag. 205 (tergo) quella pentagona a cappelle alternamente trilobe
o curvilinee; a pag. 210 quella ottagona, inscritta in un quadrato, con cappelle ovali nei
lati principali, e rettangolari in quelli obliqui; a pag. 211 (tergo) quella a croce greca costi-
tuita per ciascun lato da tre rotonde a nicchie alterne, collegate fra loro mediante corridoi ;
liba. 0 at 0,
Fig. 1 — Sebastiano Serbo : Disegno di Palazzo.
a pag. 218 (tergo) (fig‘ 3) quella a croce greca imperfetta, dal profilo interno tormentato e di
possente effetto di spazio, per l’assorbente vastità della nave maggiore.
A questi si potrebbero aggiungere numerosi esempi di fronti civili e religiose, di piante di
palazzi e chiese, di camini, di portali de’ quali è ricchissimo il libro VI ; ma quelli accennati
bastano a dimostrare come viva e ininterrotta fosse la tendenza baroccheggiante nel Serlio, pur
sopravvivendo lo spirito della Rinascita. Nel Serlio troviamo una delle più nobili e più origi-
nali espressioni di quel compromesso tra l’architettura del Rinascimento e quella barocca, che
è tipico della seconda metà del secolo xvi. Egli, pur mantenendo l’eletta semplicità, l’anima
musicale delle costruzioni quattrocentesche, tende ad innovarle ed arricchirle sciogliendosi dai
canoni classici e largendo signorilmente al fervore della immag-inazionc. E nella prefazione
al libro VI dichiara che è stato « licentioso » perchè gli uomini desiderano « cose nuove •.
Men ricco di spunti baroccheggianti è il Trattato dei Quattro libri dell'Architettura di
Andrea Palladio (1508-80)1 stampato la prima volta nel 1570. 1
1 Venezia, de’ Franceschi, 1570.