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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 5
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Serafini, Luigi: Le origini dell'architettura barocca
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0380

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34§

LUIGI SERRA

11 Vignola (1507-73) ebbe due campi principali di attività, Bologna e Roma, e in en-
trambi affermò le tendenze baroccheg'gianti che caratterizzano le sue opere assai più viva-
mente di quelle di Michelangelo. Già nel Palazzo Piella, prima Bocchi, a Bologna (1543)
notevoli elementi si osservano. Le finestre del primo piano han profilo movimentato, stipiti
formati da pietre rettangolari di due misure, coronamento triangolare, il lato basale spez-
zato per lo sporgere di una corona di pietre. Le finestre del secondo ordine son sormontate
da un fiore curvilineo.

Trascurando altre opere di scarsa importanza, assai interessante, per la nostra indagine,
appare la Villa o Castello di Caprarola, presso Roma, costruita per i Farnese tra il 1547-59.
Degna di nota è, specialmente, la pianta pentagona (fig. 9), in cui è inscritto un cortile
circolare, ehe nel primo corpo è ad archi alterni a due nicchie sovrapposte — la superiore
ospitante una statua — e nel secondo ad archi avvicendati a binati di colonne divise da

Fig. 9 — Vignola : Pianta del Castello di Caprarola
presso Roma.

aperture rettangolari sormontate da una cornice ovale. Il coronamento è formato da gruppi
di statue, dietro alle cui basi gira una balaustra. La determinazione barocca qui non si
limita ad accenni di dettagli ; si fa, invece, palese e complessa, quasi cancellando i caratteri
del Rinascimento.

Questo indirizzo è rispecchiato anche nel progetto della.fronte di San Petronio a Bo-
logna. Il corpo inferiore è scompartito da cornici varie, da portali tra colonne, dei quali
il mediano ha antiluce a frontone spezzato ; il secondo ordine è animato da nicchie, statue,
aperture palladiane, a triplice luce ; il terzo da simili aperture tra nicchie. Il lato basale del
frontone culminante è spezzato. Il profilo è animato ai punti di collegamento da statue, ed
ha raccordi movimentati. Elementi strettamente palladiani si uniscono qui a forme classiche
e a forme romane del Rinascimento, cioè improntate di classica grandiosità.

A Roma il Vignola ebbe gran parte (1550-55) nella Villa di Papa Giulio III, fuori
porta del Popolo, che il Vasari dice aver disegnata, ascrivendone l’esecuzione al Vignola e
all’Ammannati. Ci troviamo d’innanzi ad uno dei più vaghi saggi del periodo di prepara-
zione. Notevoli segni di esso offre la fronte, che ha profilo animato e il corpo mediano
 
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