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G. J. HOOGE WERFF
si prepara a salire in sella entro un cortile spazioso ». É seduto a destra in atto di aggiu-
stare gli stivali. Avanti a lui un garzone tiene un cavallo leardo, il quale, con le g'ambe
rigide ed il collo stretto, ha l’apparenza di un cavallo di carte da giuoco. Spesso gli animali
dipinti dal Lingelbach hanno questa particolarità, ed egli riesce meglio nelle sue scene
popolari. L’altro quadretto porta il n. 322 (tela, 35 X 46): «Veduta d’un campo militare ».
Pare ben certo di lui, poiché si vedono nello sfondo due cavalli proprio dello stesso genere
testé menzionato.
Di Carlo Dujardin (d’Amsterdam, 1622-1678) si ammira in Galleria un lavoro firmato,
bellissimo: «Il maniscalco» (n. 440; tela, 54 X 67). Questo quadro di tinte oscure è opera
ben notabile del pittore, che generalmente usa la luce ed i colori più chiari. Il maniscalco
Fig. 8 — Giovanni Van Ravesteyn : Ritratto
(Fotografia Alinari).
sul davanti, vestito scuro con in capo una berretta d’un rosso sordo, ferra un grosso cavallo
leardo. A sinistra, più in ombra, si vedono due donne presso un pozzo ed un uomo seduto
in terra; a destra un cavaliere, vestito di rosso, montato su cavallo bruno. Contro la casa
che forma il fondo, una scala di pietra, donde scende una donna. Sul davanti due cani, uno
a destra, l’altro a sinistra.
Si potrebbe deplorare che nella Galleria manchino opere di Giovanni Asselyn e di Nicolò
Berchem, perchè allora i principali pittori di questo genere sarebbero tutti rappresentati.
Voglio però ricordare che dell’uno e dell’altro si trova un quadro nella Galleria dell’Acca-
demia di San Luca. Quello dell’Asselyn: « Paesaggio con acquadotto romano e figure » (ta-
vola, 55 X 70) è firmato, Jean Asselin, 1646. E un’opera molto caratteristica dell’autore, ma
trascurata come sono trascurate parecchie altre in questa Galleria. Il quadretto del Berchem:
« Paesaggio di campagna con figure », è di minore importanza. Un quadro più bello e
G. J. HOOGE WERFF
si prepara a salire in sella entro un cortile spazioso ». É seduto a destra in atto di aggiu-
stare gli stivali. Avanti a lui un garzone tiene un cavallo leardo, il quale, con le g'ambe
rigide ed il collo stretto, ha l’apparenza di un cavallo di carte da giuoco. Spesso gli animali
dipinti dal Lingelbach hanno questa particolarità, ed egli riesce meglio nelle sue scene
popolari. L’altro quadretto porta il n. 322 (tela, 35 X 46): «Veduta d’un campo militare ».
Pare ben certo di lui, poiché si vedono nello sfondo due cavalli proprio dello stesso genere
testé menzionato.
Di Carlo Dujardin (d’Amsterdam, 1622-1678) si ammira in Galleria un lavoro firmato,
bellissimo: «Il maniscalco» (n. 440; tela, 54 X 67). Questo quadro di tinte oscure è opera
ben notabile del pittore, che generalmente usa la luce ed i colori più chiari. Il maniscalco
Fig. 8 — Giovanni Van Ravesteyn : Ritratto
(Fotografia Alinari).
sul davanti, vestito scuro con in capo una berretta d’un rosso sordo, ferra un grosso cavallo
leardo. A sinistra, più in ombra, si vedono due donne presso un pozzo ed un uomo seduto
in terra; a destra un cavaliere, vestito di rosso, montato su cavallo bruno. Contro la casa
che forma il fondo, una scala di pietra, donde scende una donna. Sul davanti due cani, uno
a destra, l’altro a sinistra.
Si potrebbe deplorare che nella Galleria manchino opere di Giovanni Asselyn e di Nicolò
Berchem, perchè allora i principali pittori di questo genere sarebbero tutti rappresentati.
Voglio però ricordare che dell’uno e dell’altro si trova un quadro nella Galleria dell’Acca-
demia di San Luca. Quello dell’Asselyn: « Paesaggio con acquadotto romano e figure » (ta-
vola, 55 X 70) è firmato, Jean Asselin, 1646. E un’opera molto caratteristica dell’autore, ma
trascurata come sono trascurate parecchie altre in questa Galleria. Il quadretto del Berchem:
« Paesaggio di campagna con figure », è di minore importanza. Un quadro più bello e