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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 6
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Liebaert, Paul: Un' opera sconosciuta di Guglielmo Giraldi
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0436

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P. LIEBAERT

et raaximis vigiliis in araoenissima et delectabili villa Scannelli ad quam secesseramus de-
vitandi contagii opportunitate ». E all’ultimo foglio troviamo quest’altra rubrica: « Aulu-
Gèllii Doctissimi et clarissinii viri et labiis totis absorbandi... Noctium Atticarum Liber...
ultinius felicissime finit. Bononie Anno Domini nri Millesimo’quadringentesimo octavo. Indi-
ctione XI. Pridie Calendas Julii. l.aus Deo ». Da queste note sappiamo dunque che il codice
fu scritto nella villa Scannelli presso Bologna, l’estate 1448, infierendo la peste.1

Ma noi non ci occupiamo del contenuto e della scrittura del còdice, bensì delle minia-
ture che lo adornano. Sono due facciate che si guardano l’una l’altra (ved. fig. 1 e 5) e che
formano il frontispizio e l’incipit dell’opera, ho scritto di tutt’e due le pagine è incorniciato
con fiorami variopinti, intramezzati con piccoli tondi dove, con mirabile finezza, vengono
rappresentati vari animaletti. Il fondo del margine è sottilmente tramato di steli in oro, che
somigliano per la loro delicatezza un merletto d’oro disteso sulla membrana. Ci troviamo,

Fig. 2 — Particolare del frontespizio.

in somma, dinanzi a due esempi caratteristici dell’ornamentazione usata dai miniatori di scuola
ferrarese.

Ma l’occhio ben poco si ferma a guardare i margini, attratto com’è dalla grande mi-
niatura del frontispizio. Questo quadro misura 164 X 2I3 mm. ; e rappresenta, in una piazza
di Atene, Aulu-Gellio in colloquio con i suoi amici. I nomi dei partecipanti a questa con-
versazione sono iscritti, insieme al loro titolo, nella cornice d’oro lucente, che ricorre intorno
alla pittura. Nella miniatura sulla sinistra di chi guarda, si delinea, con perfetta prospettiva,
il mare solcato da triremi e da minuscole barchette. Nel mezzo della piazza, ove a sinistra
s’ergono due colonne con i simboli della città, seggono, conversando animatamente, i filosofi,
grammatici, retori, ecc., che fanno corona ad Aulu-Gellio. Il quale, segnato con una crocetta
sulla spalla, si tiene in mano un filatterio colla scritta del proprio nome: « Aulu-Gellius ».
Dietro di loro, s’apre fra le case'della città una lunga strada con lo sfondo del monte. A

1 Muzzi, Annali della città di Bologna, Bologna
1842, voi. IV, pag. 384 all’anno 1448.

«E perchè rinnovavasi la pestilenza in Bologna e
faceva strage di molti cospicui cittadini, coloro che

avevan mezzo di recarsi altrove a soggiorno si parti-
rono da Bologna, riparando nei castelli, dove non
fosse nè pestilenza, nè sospetto di venirne colti ».
 
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