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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 6
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Planiscig, Leone C.: Studii su la scultura veneziana del trecento, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0451

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STUDÌI SU LA SCULTURA VENEZIANA DEL TRECENTO

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L’arca fu del tutto eseguita secondo la volontà del defunto. Se però la sormontasse un arco
acuto, noi non possiamo dirlo: il terremoto del 1348, indi i frequenti ristauri della basilica
possono averlo distrutto. Ora l’arca poggia, come tutte le altre della cappella Torriana,
sopra due conci che servono di mensole, al suolo. Il davanzale è diviso in tre scomparti :
ai lati lo stemma dei Della Torre, ove il giglio è incrociato alla chiave, per accentuare la
mansione di tesoriere del defunto ; nel mezzo la scena da esso desiderata nel testamento. Tra
gli scomparti con gli stemmi e quello di mezzo, quattro figurine di oranti, due soprapposte per
lato, che dato il modo con cui sono rappresentate, credo potranno venire ritenute per le

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(Pig. 28 — Portale. Gemona, Duomo.

quattro vergini martiri aquilejesi Erasma, Dorotea, Eufemia e Tecla, il culto delle quali si
mantenne sempre costante come lo dimostrano altre figurazioni delle medesime nella basilica
di Aquileja. 1 Sopra il coperchio la figura del morto. Le mani tengono al petto una croce.

E questa un’opera .pressocchè sincrona all’arca del B. Odorico. Quantunque non sia
lavoro di mano inesperta, è però di gran lunga inferiore a questa. Estranea all’ influsso
pisano, rappresenta lo stadio, al quale, per via di una evoluzione interna, era giunta la
scultura veneta durante la prima metà del secolo XIV. Una composizione identica a quella

1 Così sopra un capitello di un pilastro dell’incrocio, ristaurò la basilica danneggiata fortemente dal terre-
opera sorta durante la seconda metà del secolo xiv, moto del 1348.
quando il patriarca Marguardo di Randeck (1365-1381)

L’Arte. XIV, 53.
 
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