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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

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Fasc. 6
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Planiscig, Leone C.: Studii su la scultura veneziana del trecento, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0452

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LEONE PLANISCIG

del davanzale la troviamo sopra il frammento di un sarcofago immurato all’esterno del
duomo di Tricesimo.

Il Merzario 1 trattenendosi brevemente di queste tombe, le vuole opera di maestri coma-
cini. La cosa è probabile, non confermata però. La scultura veneziana del tempo, in media,
non differisce da quella in parola. E quantunque l’influsso lombardo, diciamo quello dei
Maestri comacini sia in molte opere evidente, non bisogna esagerare affermando che ognuna
di esse sia il prodotto di questa corporazione di artisti.

c) IL arca di Ludovico Della Torre, patriarca §1365). E la più interessante, e dal lato
qualitativo quella più di pregio. Il tipo non è dissimile dalle antecedenti. Un cassone rettan-
golare che poggia su due conci adoperati quali mensole. In mezzo al davanzale abbiamo
Cristo in trono; benedice con la destra, poggia la sinistra sopra un libro che sorregge col

Fig. 29 — Frammento. Gemona, Duomo.

ginocchio. Ai suoi lati due angeli spalancano una tenda : il motivo del letto di parata dei
sarcofaghi della scuola toscana. A destra e a sinistra di questa scena centrale abbiamo sei
archi acuti trilobati. Negli estremi la consueta scena dell’Annunziazione. Indi, uno per lato
gli stemmi con il giglio torriano, sormontati da un angelo orante. Negli ultimi due Ludovico
inginocchiato a destra e a sinistra una figura non identificabile, ginocchiata e rivolta al
Redentore anche questa. Sopra il loro capo, fra nubi, di nuovo due angeli che pregano.

Troviamo qui un ulteriore stadio della evoluzione artistica : un motivo toscano è dive-
nuto patrimonio della scultura veneta. Il baldacchino col defunto, ove due angeli sorreg-
gono i cortinaggi, trovò qui nuova espressione, non più nella forma della plastica libera,
ma nel rilievo. S’è trasformato in tabernacolo. Due angeli lo aprono, e, come sopra, una scena,
appare Cristo benedicente.

Il caso nostro non è isolato. Su l’architrave della porta maggiore della chiesa di San Lo-
renzo a Vicenza (fig. 24) opera eseguita per commissione di Pietro da Marano, nel 1344, come

Merzario, I maestri comacini. Milano 1893.
 
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