STUDI1 SU LA SCULTURA VENEZIANA DEL TRECENTO
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risulta dall’ iscrizione scolpita nei fianchi degli stipiti, 1 troviamo l’identica composizione, di
più ancora tutto lo schema del nostro sarcofago. Anche qui in mezzo Cristo seduto in trono,
col libro e con la destra benedicente, mentre i due angeli aprono i cortinaggi; anche qui,
gli archetti laterali contenenti questa volta figure di Santi. Caratteristica è la concordanza
del Cristo: in ambo i casi abbiamo le stesse pieghe larghe, le stesse vesti fluenti al suolo,
che prima di toccare terra ancora una volta si piegano. Le due composizioni paiono uscite
dal medesimo scalpello e si sarebbe tentati di affermarlo, se più di vent’anni non le tencs-
Fig. 30 — Telamone (frammento di un portale distrutto)
Gemona, Duomo.
sero disgiunte e se non si ammettesse la continuità di tradizioni, nella concezione e nell’ese-
cuzione, presso gli artisti del Trecento. Di più ancora, la composizione, tolto il baldacchino
e gli archetti, la troveremo identica in un lavoro della cerchia pisana, nella trabeazione della
porta laterale destra del duomo d’Orvieto: opera di bronzo di quel Rosso padellalo che fuse
il coronamento del fonte maggiore di Perugia.
Un’ulteriore ripetizione del motivo del baldacchino aperto da due angeli, simile nella
composizione a quello di San Lorenzo a Vicenza e a quello del sarcofago di Ludovico Della
Cfr. G. Pettina, in Italia artistica. Vicenza, volume 17. Arti grafiche. Bergamo.
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risulta dall’ iscrizione scolpita nei fianchi degli stipiti, 1 troviamo l’identica composizione, di
più ancora tutto lo schema del nostro sarcofago. Anche qui in mezzo Cristo seduto in trono,
col libro e con la destra benedicente, mentre i due angeli aprono i cortinaggi; anche qui,
gli archetti laterali contenenti questa volta figure di Santi. Caratteristica è la concordanza
del Cristo: in ambo i casi abbiamo le stesse pieghe larghe, le stesse vesti fluenti al suolo,
che prima di toccare terra ancora una volta si piegano. Le due composizioni paiono uscite
dal medesimo scalpello e si sarebbe tentati di affermarlo, se più di vent’anni non le tencs-
Fig. 30 — Telamone (frammento di un portale distrutto)
Gemona, Duomo.
sero disgiunte e se non si ammettesse la continuità di tradizioni, nella concezione e nell’ese-
cuzione, presso gli artisti del Trecento. Di più ancora, la composizione, tolto il baldacchino
e gli archetti, la troveremo identica in un lavoro della cerchia pisana, nella trabeazione della
porta laterale destra del duomo d’Orvieto: opera di bronzo di quel Rosso padellalo che fuse
il coronamento del fonte maggiore di Perugia.
Un’ulteriore ripetizione del motivo del baldacchino aperto da due angeli, simile nella
composizione a quello di San Lorenzo a Vicenza e a quello del sarcofago di Ludovico Della
Cfr. G. Pettina, in Italia artistica. Vicenza, volume 17. Arti grafiche. Bergamo.