Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 14.1911

DOI Heft:
Fasc. 6
DOI Artikel:
Calosso, Achille Bertini: Le mostre retrospettive in Castel Sant' Angelo
DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.24138#0497

DWork-Logo
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
LE MOSTRE RETROSPETTIVE IN CASTEL SANT’ANGELO

463

Credo che dalla rapida illustrazione che son venuto fin qui facendo delle Mostre possa
trarsi la conclusione che parecchie di queste, liberate del superfluo e metodicamente inte"
grate, potrebbero insieme costituire il primo nucleo di un grande museo, assolutamente
diverso da quanti altri ne esistono oggi in Italia, ma non per questo davvero meno impor-
tante. Da noi — ove si eccettui il Museo civico Correr, che ho già ricordato, e, per i
prodotti delle industrie artistiche, il Museo del Bargello di Firenze — nessuna grande
collezione pubblica ha cura di raccogliere i prodotti delle cosi dette arti industriali, quegli
oggetti cioè che ebbero una destinazione immediatamente pratica quando vennero creati,e nei
quali brilla talora una gran luce di bellezza. Il mercantilismo della nostra età ha troppo spesso
dissociato il bello dalla vita, e gli oggetti di uso ordinario di rado, oltre che essere adatti al
loro fine, sono anche belli : molto spesso sono anzi addirittura brutti. In età più fortunate,
in cui il buon gusto era retaggio di tutti, e in cui, per il differente assetto sociale, minori
erano le preoccupazioni materiali, si voleva dare ad ogni oggetto un’impronta di bellezza,
e questa tradizione faceva sì che gli artefici acquistassero tale abilità e tale senso d’arte

Fig. 13 — Pier Leone Ghezzi: L’Accademia di musica.

da produrre spesso de’ capolavori. Stoffe e guarnizioni per abiti, oggetti d’adornamento
e d’uso personale, mobili e accessori per l’arredo della casa e per i bisogni della vita dome-
stica, utensili per l’esercizio delle varie arti e del culto religioso vengono oggi prodotti col
solo intento che rispondano al loro uso, laddove un tempo, a parte la loro funzione, costi-
tuivano spesso vere e proprie opere d’arte. Dato questo loro carattere, non è possibile allo
studioso d’arte astrarne : al contrario gli sarà vantaggioso avere presenti tali oggetti, sia per
il valore che hanno in sè, sia perchè completano efficacemente il gran quadro della vita
artistica ne’vari tempi, sia infine per gli elementi che forniscono all’analisi iconografica
delle opere maggiori, delle opere che si potrebbero chiamare con frase corrente — che
adombra però un concetto assai impreciso — di arte pura. Appunto per questo complemento
del quadro della vita artistica è anche desiderabile la ricostruzione d’ambienti, in cui quadri,
statue, mobili, oggetti d’arredo di un medesimo tempo si trovino insieme ad essere come
un vivo esponente del gusto e della produzione di una data età; infine per gli elementi
che utensili d’ogni sorta offrono all’analisi iconografica è desiderabile che le raccolte si com-
pletino ordinando cronologicamente anche oggetti di minor valore artistico.

L’Esposizione di Castel Sant’Angelo col numero delle sezioni e la loro svariatissima
natura ci dà la piena coscienza della multilateralità del problema che si avvierà a soluzione
 
Annotationen