APPUNTI PER LA STORTA DELLA PITTURA IN PUGLIA
179
Dietro la capanna semidiruta, affacciandosi, assistono silenti due pastori, uno dei quali
con barba, intento ad osservare il Putto, l'altro, di cui si scorge là sola testa, rivolto a fis-
sare nel cielo turchino, a sinistra, un bagliore giallognolo. Questo è dato da un piccolo angelo
che appare annunziando la nascita del Verbo a un gruppo di pastori raccolti col gregge su
di un monte.
Nel fondo, da quel lato, si svolge un verde paesaggio dei monti bresciani con partico-
lari deliziosi. All'estremo della tela, sul verde scuro profondo, si prospetta una chiesa acu-
Fig. 21 — G. Savoldo : Il Presepio, parte^mediaria.
Terlizzi, Chiesa già degli Osservanti.
minata con un monaco sulla porta cui si fanno incontro due fedeli. Più oltre il verde diviene
chiaro, tenero alla luce del bagliore improvviso e si perde nell'azzurro sfumato di un piano
lontano. Tutto è compiuto con la coscienza abituale nell'artista, da questi episodi del fondo
a certi particolari curiosi come i tralci e i pampini di vite arrampicati sul muro di destra.
Dell'attribuzione al Savoldo non credo possa dubitarsi. Nel quadro si riscontrano oltre la no-
biltà della tecnica e delle forme, certe altre caratteristiche sue, come la predilezione dell'am-
biente notturno e la partecipazione in certo modo del paesaggio alla scena, la colleganza
direi di questo con essa, derivata da Giorgione.1 La composizione medesima che trova, io
penso, il suo spunto nei pittori fiorentini (si ricordi il Ghirlandaio e sopra a tutti Fra Bar-
J L. Venturi, Giorgione e il Giorgioiiismo, Milano, 1913, p. 216.
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Dietro la capanna semidiruta, affacciandosi, assistono silenti due pastori, uno dei quali
con barba, intento ad osservare il Putto, l'altro, di cui si scorge là sola testa, rivolto a fis-
sare nel cielo turchino, a sinistra, un bagliore giallognolo. Questo è dato da un piccolo angelo
che appare annunziando la nascita del Verbo a un gruppo di pastori raccolti col gregge su
di un monte.
Nel fondo, da quel lato, si svolge un verde paesaggio dei monti bresciani con partico-
lari deliziosi. All'estremo della tela, sul verde scuro profondo, si prospetta una chiesa acu-
Fig. 21 — G. Savoldo : Il Presepio, parte^mediaria.
Terlizzi, Chiesa già degli Osservanti.
minata con un monaco sulla porta cui si fanno incontro due fedeli. Più oltre il verde diviene
chiaro, tenero alla luce del bagliore improvviso e si perde nell'azzurro sfumato di un piano
lontano. Tutto è compiuto con la coscienza abituale nell'artista, da questi episodi del fondo
a certi particolari curiosi come i tralci e i pampini di vite arrampicati sul muro di destra.
Dell'attribuzione al Savoldo non credo possa dubitarsi. Nel quadro si riscontrano oltre la no-
biltà della tecnica e delle forme, certe altre caratteristiche sue, come la predilezione dell'am-
biente notturno e la partecipazione in certo modo del paesaggio alla scena, la colleganza
direi di questo con essa, derivata da Giorgione.1 La composizione medesima che trova, io
penso, il suo spunto nei pittori fiorentini (si ricordi il Ghirlandaio e sopra a tutti Fra Bar-
J L. Venturi, Giorgione e il Giorgioiiismo, Milano, 1913, p. 216.