DOCUMENTI RELATIVI A RAFFAELLO
207
dipoi el papa se non vostra Ex.tia et che hora
non ci è il Cardinale de Medici bavera più tempo
de attender al opera de V, E. et che non vi manca
et molto demostra esser gran servitor de essa, etc. ».
XXXXI.
Lettera di Baldassar Castiglione al Marchese
Federico Gonzaga.1 Roma, 3 giugno 1519 (Arch.
Gonzaga).
« ... a quanto me scrive V. Ex. circa li dissegni
della sepoltura, penso che quella a quest'hora
debba esser sotisfatta per uno di Raphaello, e!
quale, al parer mio, è assai al proposito e portato
Mons. de Tricarico. Michelangelo non è in Roma,
nè con altro che con Kaphaello saprei voltarmi
e son certo che questo satisferà. ».
Lettera di'Alfonso Paulucci al duca di Ferrara.2
Roma...
« ... Da M. Baldesera da Castione, con il quale
parlai de Rafael da Cibino, et dissenti che era
molto tempo havea da far una opera de la S.ra
Marchesana, et che mai la lavorava se non quando
vi era presente, tante erano le sue occupatione.
Et dissemi che tenea per certo, partito lui, non
li lavorarla più. Et me respose, adimandatoli,
che presto partirebe non resoluto ma assai in le
cose ben acaminato che non era pocho in questi
tempi... ».
(R. Archivio di Stato in Modena. Cancelleria
Ducale: Archivi vari, Arti belle, Pittori).
XXXXIII.
Lettera del Paulucci al Duca di Ferrara, 11 giu-
gno 1319.3 (In carteggio da Roma, Busta 17).
« ... Con Rafael de urbino non ho ancor potuto
essere, vi sero ogni modo che pur me li son co-
mentiato a domesticare et faro opera vedere la
pictura fa per essa... ».
XXXXIV.
Lettera del Paulucci al Duca, 18 Giugno 1519.
(In carteggio da Roma, B.a 17).
«Parlai hersera a Rafael de Urbino: me disse
de far bene assai, et che non vi ntancarebe de
1 Non a Isabella d'Este, come stampa il Campori.
2 Incompleta e priva ili data, probabilmente del 1519.
3 Citata, non riportata dal Campori.
ogni poter suo, et dicendovi io voglio venir un
giorno che me mostrati qualche bela cosa, et lui:
veneti quando voleti che vi mostrare» voluntiera,
et se vedreti anco el principio del S. Duca. Et
io che molto il desidero, se lo farà con effecto
me parerà aquistar gran gratia. Domane farò
tener mente quando sera in casa et vi andarò:
abenche molte volte vi som stato et mai Iho po-
tuto haveré. Et pur demostra zentil persona ».
Lettera del Paulucci al Duca, 20 agosto 1519.
(In dispacci da Roma, B.;l 17).
« Sapia Y. S. 111.ma che con Raphael de Urbino
non manc[o] però de solicitare la pictura con quel
dextro modo se conviefne] a la natura de' pictori,
et spero che luni bavero adito de veder la casa
sua, et mi mostrara de le cose sue, et me ha decto
che il stare suo assai a finire questa opera ta|nto]
de maggior satisfacione causarà a Vostra Excel-
lentia, et | elice | de darli altre cose che non manco
li piacerà, et spe[ra] voler ogni modo venir un
giorno a star un mese con Y. Ex.tia et molto se
gli raccomanda ».
XXXXVI.
Lettera del Paulucci al Duca, 3 settembre 1519,
(In dispacci da Róma. Busta 17).
« ... V. S. 11..ma scrive non star beni secura
che anchor sia admesso in casa de Rafael da Ur-
bino, potea dire essere certa, che cossi è, perchè
dipoi in qua, nè in palazo, ne a casa sua lho po-
tuto incontrare, pur secretamente ho inteso in
la Tavola de vostra S.ria esservi, nè scio che,
designato. Et è revoltata al muro con molte altre
tavole sopra, de modo che tengo non expecti
altro, se non che la ie bechi: (sic) Et poi ne
servirà tanto meglio V. Ex. purché non abbia
presia: Mi snecorre ora dir a V.ra S. 111.ma non
scio se sera bene che quando V. S. prefata gli
scrivesse una sua, forsi seria de più forza chel
mio parlare ad indurlo a porvi la mano, et
adiungerli chel venir suo da V. S. 111.ma come
dice voler fare, li seria gratissimo, forsi non seria
fuor di proposito. Non di manco mi remetto sempre
a[l] sapientissimo parere de V.ra Ex.tia et in-
terea seguiterò con quel dextro modo potrò et
saprò per vedere de esser admesso in casa, c| he]
molto el desidero per vedere et l'opera si dè
fare per V. S. et una tavola ha per expedita de
Mons. R.mo Medici che intendo esser una be-
li ssima, cosa ».
207
dipoi el papa se non vostra Ex.tia et che hora
non ci è il Cardinale de Medici bavera più tempo
de attender al opera de V, E. et che non vi manca
et molto demostra esser gran servitor de essa, etc. ».
XXXXI.
Lettera di Baldassar Castiglione al Marchese
Federico Gonzaga.1 Roma, 3 giugno 1519 (Arch.
Gonzaga).
« ... a quanto me scrive V. Ex. circa li dissegni
della sepoltura, penso che quella a quest'hora
debba esser sotisfatta per uno di Raphaello, e!
quale, al parer mio, è assai al proposito e portato
Mons. de Tricarico. Michelangelo non è in Roma,
nè con altro che con Kaphaello saprei voltarmi
e son certo che questo satisferà. ».
Lettera di'Alfonso Paulucci al duca di Ferrara.2
Roma...
« ... Da M. Baldesera da Castione, con il quale
parlai de Rafael da Cibino, et dissenti che era
molto tempo havea da far una opera de la S.ra
Marchesana, et che mai la lavorava se non quando
vi era presente, tante erano le sue occupatione.
Et dissemi che tenea per certo, partito lui, non
li lavorarla più. Et me respose, adimandatoli,
che presto partirebe non resoluto ma assai in le
cose ben acaminato che non era pocho in questi
tempi... ».
(R. Archivio di Stato in Modena. Cancelleria
Ducale: Archivi vari, Arti belle, Pittori).
XXXXIII.
Lettera del Paulucci al Duca di Ferrara, 11 giu-
gno 1319.3 (In carteggio da Roma, Busta 17).
« ... Con Rafael de urbino non ho ancor potuto
essere, vi sero ogni modo che pur me li son co-
mentiato a domesticare et faro opera vedere la
pictura fa per essa... ».
XXXXIV.
Lettera del Paulucci al Duca, 18 Giugno 1519.
(In carteggio da Roma, B.a 17).
«Parlai hersera a Rafael de Urbino: me disse
de far bene assai, et che non vi ntancarebe de
1 Non a Isabella d'Este, come stampa il Campori.
2 Incompleta e priva ili data, probabilmente del 1519.
3 Citata, non riportata dal Campori.
ogni poter suo, et dicendovi io voglio venir un
giorno che me mostrati qualche bela cosa, et lui:
veneti quando voleti che vi mostrare» voluntiera,
et se vedreti anco el principio del S. Duca. Et
io che molto il desidero, se lo farà con effecto
me parerà aquistar gran gratia. Domane farò
tener mente quando sera in casa et vi andarò:
abenche molte volte vi som stato et mai Iho po-
tuto haveré. Et pur demostra zentil persona ».
Lettera del Paulucci al Duca, 20 agosto 1519.
(In dispacci da Roma, B.;l 17).
« Sapia Y. S. 111.ma che con Raphael de Urbino
non manc[o] però de solicitare la pictura con quel
dextro modo se conviefne] a la natura de' pictori,
et spero che luni bavero adito de veder la casa
sua, et mi mostrara de le cose sue, et me ha decto
che il stare suo assai a finire questa opera ta|nto]
de maggior satisfacione causarà a Vostra Excel-
lentia, et | elice | de darli altre cose che non manco
li piacerà, et spe[ra] voler ogni modo venir un
giorno a star un mese con Y. Ex.tia et molto se
gli raccomanda ».
XXXXVI.
Lettera del Paulucci al Duca, 3 settembre 1519,
(In dispacci da Róma. Busta 17).
« ... V. S. 11..ma scrive non star beni secura
che anchor sia admesso in casa de Rafael da Ur-
bino, potea dire essere certa, che cossi è, perchè
dipoi in qua, nè in palazo, ne a casa sua lho po-
tuto incontrare, pur secretamente ho inteso in
la Tavola de vostra S.ria esservi, nè scio che,
designato. Et è revoltata al muro con molte altre
tavole sopra, de modo che tengo non expecti
altro, se non che la ie bechi: (sic) Et poi ne
servirà tanto meglio V. Ex. purché non abbia
presia: Mi snecorre ora dir a V.ra S. 111.ma non
scio se sera bene che quando V. S. prefata gli
scrivesse una sua, forsi seria de più forza chel
mio parlare ad indurlo a porvi la mano, et
adiungerli chel venir suo da V. S. 111.ma come
dice voler fare, li seria gratissimo, forsi non seria
fuor di proposito. Non di manco mi remetto sempre
a[l] sapientissimo parere de V.ra Ex.tia et in-
terea seguiterò con quel dextro modo potrò et
saprò per vedere de esser admesso in casa, c| he]
molto el desidero per vedere et l'opera si dè
fare per V. S. et una tavola ha per expedita de
Mons. R.mo Medici che intendo esser una be-
li ssima, cosa ».