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tìdio, cteii
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ri appena il a
ubile riodb
cardatore ì
» pii avanti®
.
fUleroiiiih
natoli
li jicto»
torti è
4).i*"'fl5
— 151 —
leggesi questo cantalo dal nostro Niellino, composto
in un sonetto (1) :
Chi di pietà di fede fama e onore,
Di gentilezza, d’ onestade ha cura,
Affermi il passo a questa sepoltura,
In cui di castità riposa il fiore.
U avara morte < ahi doglia ! ) qui il valore
Mise dell’ altre donne ove natura
Idalia estinta pianse, e oltre misura
Le Muse, e Grazie pianser, pianse Amore.
Bellezza insieme e pudicizia grande
Giace sotto il dur sasso, u’ fur mettute
Le membra degne e prive di peccati.
Però Ninfe a costei fate ghirlande
Di rose, che mercè di sua virtute
N’ ha pace eterna il spirto fra’ Beati.
Cotesti nomi però di Agato, di Partenopeo ed
altri simili, io li tengo per nomi inventati dalla biz-
zaria del Liburnio, per così meglio e più poetica-
mente parlare aggregandoli alla sua pastorale re-
pubblica, nella maniera che veduto abbiamo farsi
nell’ adunanza d’ Arcadia, oggidì tanto famosa,
dandosi a ciascun associato un nome, col quale
pastoralmente nomarsi, imitando così, al più che
sia possibile, la semplicità pastorale, come osserva
in questo proposito 1’ eruditissimo Francesco Arisi
nella sua Cremona letterata ( Tom. 2. pag. 292 ).
Non è però che il nome di Francesco Niellino sia
punto alterato o finto, ma tale egli è, quale ap-
(i) Leggesi nelle Rime de* Poeti Ferraresi, pag. 53, ove se ne fa autore lo
stesso Anichini.
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leggesi questo cantalo dal nostro Niellino, composto
in un sonetto (1) :
Chi di pietà di fede fama e onore,
Di gentilezza, d’ onestade ha cura,
Affermi il passo a questa sepoltura,
In cui di castità riposa il fiore.
U avara morte < ahi doglia ! ) qui il valore
Mise dell’ altre donne ove natura
Idalia estinta pianse, e oltre misura
Le Muse, e Grazie pianser, pianse Amore.
Bellezza insieme e pudicizia grande
Giace sotto il dur sasso, u’ fur mettute
Le membra degne e prive di peccati.
Però Ninfe a costei fate ghirlande
Di rose, che mercè di sua virtute
N’ ha pace eterna il spirto fra’ Beati.
Cotesti nomi però di Agato, di Partenopeo ed
altri simili, io li tengo per nomi inventati dalla biz-
zaria del Liburnio, per così meglio e più poetica-
mente parlare aggregandoli alla sua pastorale re-
pubblica, nella maniera che veduto abbiamo farsi
nell’ adunanza d’ Arcadia, oggidì tanto famosa,
dandosi a ciascun associato un nome, col quale
pastoralmente nomarsi, imitando così, al più che
sia possibile, la semplicità pastorale, come osserva
in questo proposito 1’ eruditissimo Francesco Arisi
nella sua Cremona letterata ( Tom. 2. pag. 292 ).
Non è però che il nome di Francesco Niellino sia
punto alterato o finto, ma tale egli è, quale ap-
(i) Leggesi nelle Rime de* Poeti Ferraresi, pag. 53, ove se ne fa autore lo
stesso Anichini.