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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0245

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anni a Ferrara, carico di preziose merci acquistate
sotto gl’ insegnamenti d’ eccellentissimi maestri,
presentassi nuovamente in qualità di scolaro al vec-
chio Panetti, che di buon animo 1’ accolse e con
molto suo frutto; conciossiachè dato di mano ai
pennelli per ajutare l’antico maestro, una volta fu,
che stando fuori della stanza il Panetti, Benvenuto
compiè su d’ una tavola alcune figure di sì buon
gusta impastate, che tornando Domenico e vedute-
le, sorpreso da meraviglia, e pensoso, lungamente
stette in forse di credere se la mano dello scolare
o qualche soprannaturale pennello fosse a tanto po-
tuto giungere; ma col tratto del tempo vedendo
ocularmente, che Benvenuto continuava nel suo
buon gusto, ne avvenne che aneli5 esso totalmente
risolse d’ abbandonare la sua antica maniera e di-
venir discepolo del suo scolare, imitandolo.
Quindi è poi, che le opere del Panetti dopo il
ritorno di Benvenuto meritarono una estimazione
assai diversa dalle prime sue, come spogliate di
quella rozzezza, nella quale era sino a quel tempo
stato perduto (1). Cominciò dunque egli sino da
quel punto a rivestire le sue opere d5 una delica-
tezza, e pastosità tutta nuova, nè certamente può
meritar biasimo questa metamorfosi, essendo assai
(i) Le relazioni fatte da Benvenuto con Raffaello non poterono accadere pri-
ma del Settembre i5o8, quando quel sommo artista fu per la prima volta
chiamato a Roma ài servizio di Giulio II. dal celebre architetto Bramante
( Lanzi, Stor, piti. scuola rom» epoca a. Quattremére. Vita di Raffaello»
P* 38 )» Il Garofalo, secondo F Orlandi ed altri, si fermò allora in Roma due
anni, quindi non potè recare in patria la nuova maniera che circa il <5ii ,
epoca che ricorda il Parnasso nella sala vaticana, detta della Segnatura, F ul-
tima fra le prime opere che il grande d’ Urbino dipinse in quel teatro di ma-
gnificenze.
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