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mande nel farsi a caro prezzo pagare le proprie
fatiche. Molto perciò fu il guadagno che fece nel
colorire a fresco tutti li muri della cappella di san
Maurelio nella chiesa di s. Giorgio extra muros ,
istoriandole per comando del Duca Alfonso I. di
questo nome co’ più memorabili fatti di quel santo
vescovo e martire.
Questa è quell’ opera, della quale abbiamo mosso
ragionamento scrivendo 1’ antecedente vita di Gio.
Battista Benvenuto detto 1’ Ortolano sull’ asserzione
del Guarini che a questo 1’ attribuisce : ma troppo
chiaro è il documento, che ne porta il famoso
scrittore delle Cronache di Ferrara Mario Equicola,
le quali manoscritte e da me e da altri ancora si
conservano non solo in Ferrara, ma in Modena, ed
altrove eziandio: dice pertanto questo diligente cro-
nista, scrivendo le cose di Ferrara avvenute nel-
l’anno 1509 — Addi 12 Luglio 1509 M. Domenico
Panetti terminò di dipingere li miracoli di s. Mau-
relio nella cappella nuova, dove fu messo il corpo
suo nella chiesa di s. Giorgio per ordine di S. E.
sig. Duca Alfonso primo è male perciò che non
si possa più dai professori, e da’ dilettanti fare il
confronto delle due maniere dell’ Ortolano e del
Panetti sull’ opere, ma tanto di questa è rimaso
ancora, che chiunque avesse talento di confrontarla
potrebbesi agevolmente soddisfare. Sappiasi per ciò,
che essendo queste pitture in gran parte scrostate
dal muro, e i muri medesimi fessi e crepacciati in
modo da non potersi più rimediare, salvo il dipinto,
fu risolto nel 1690 da quell’ Abate Olivetano, che
reggea quel monastero, di rivestire di nuove pittu-
se que’ muri assicurandoli, e rimediando alla mi-
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Questa è quell’ opera, della quale abbiamo mosso
ragionamento scrivendo 1’ antecedente vita di Gio.
Battista Benvenuto detto 1’ Ortolano sull’ asserzione
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chiaro è il documento, che ne porta il famoso
scrittore delle Cronache di Ferrara Mario Equicola,
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sig. Duca Alfonso primo è male perciò che non
si possa più dai professori, e da’ dilettanti fare il
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ancora, che chiunque avesse talento di confrontarla
potrebbesi agevolmente soddisfare. Sappiasi per ciò,
che essendo queste pitture in gran parte scrostate
dal muro, e i muri medesimi fessi e crepacciati in
modo da non potersi più rimediare, salvo il dipinto,
fu risolto nel 1690 da quell’ Abate Olivetano, che
reggea quel monastero, di rivestire di nuove pittu-
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