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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0375

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si vede con molta maestria colorita la Natività di
Nostro Signore con tal grazia nella Madre Vergine,
e nel Bambino di fresco nato, che rende venerabile
tutta 1’ opera insieme, e la fa sembrare colorita
modernamente : avvi poi da una parte, e senza im-
pedire, o adombrare la veduta delle altre figure,
il ritratto del famoso giurisconsulto Ippolito Rimi-
naldi in atto di orare e contemplare F ineffabilità
della incarnazione del Verbo : era egli in quel tempo
capo di quella degna confraternita, e perciò oltre
volere ivi vicino il suo avello, non isdegnò di farsi
dipingere su quel quadro col sacco bianco vestito,
come usa quella confraternita. Avvenne ciò F an-
no 1588, come si vede nell’ ornamento del quadro
notato, e sulla lapide del sepolcro medesimo (1).
Nelle memorie conservate nell’ archivio della ar-
ciconfraternita della Morte io trovo che nell’ an-
no 1580, essendo massaro della detta compagnia
Ippolito Capelletto, fu fatto dipingere il soffitto della
saletta prima ( eh’ ora è contiguo alla cantoria ) dal
nostro Gio. Francesco Dielaj ( così appunto sta scrit-
to ), facendovi nel mezzo una tavola ad otto faccio,
su cui dipinse s. Elena che inalbera la croce, della
quale rimane ancora qualche prezioso vestigio, ben-
ché maltrattato dalle acque piovute. Questa fatica
gli fu pagata scudi dieci da soldi 77 F uno per mano
del sopraccennato massaro per commissione di M.
Vincenzo Ruggieri sotto ministro. Con questa occa-
sione dipinse egli ancora il fregio della prima ca-
(i) Guarini. Compendi pag» 87. Sta ora nella quadreria Costabili; tela lo-
datissima da Lanzi, il quale aggiunse essere gli scrittori divisi in dare la pre-
ferenza alP una o alV altra di queste due tàvole ( contando quella che ora è
alla Certosa ) ; ma si accordarono in qualificarle ambedue per eccellenti.
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