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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Band 1) — Ferrara: Taddei, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.63256#0374

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— 306 —
La bellissima chiesa di s. Benedetto ha di questo
pittore la tavola dell’ aitare contiguo alla sagristia,
sul quale sta dipinta la natività dei Signore nel
presepio piena d’ un lume in mezzo a quella notte,
che fa stupore, e perciò viene tenuto in gran
conto (1).
Avea ancora la chiesa di s. Giobbe un quadro
con varii profeti, fra quali David in atto di suonar
F arpa rendea meraviglia (2). Così lo spedale de’
Battuti bianchi tiene esposto nella sua chiesa un
piccol quadro piantato al di sopra della bella statua
di Maria Vergine con di sopra dipinta la purifica-
zione di Maria Santissima, ivi collocata quando si
ristaurò la detta chiesa, e si levò F antica tavoletta
di Vitale da Bologna, la quale ora da se sola sta
appesa al muro della sala superiore (3).
A paragone delle altre opere del Succhi fin qui
descritte, supera ogni credere il bellissimo quadro
che di suo pennello si vede nella chiesa della con-
fraternita dii s. Gio. Battista, detta s. Giovannino,
all’ altare della nobile famiglia Riminaldi. Su d’ esso
fatta una nuova a maggiore altezza ed a volta, ove si fecero molto onore li
signori Domenichini, e Migliar!, il primo in quanto alle figure, il secondo in
quanto all’ornato. Si ammirò per la prima volta la domenica 2.3 Luglio 1843.
Otto quadri dell’ antico dipinto stanno ora nel fregio della sala che introduce
alla Pinacoteca.
(i) Questo quadro, patito e ritoccato sta esposto nel tempio di s. Cristoforo
della Certosa al Cimitero Comunale, appeso ad un muro laterale della terza
cappella a destra di chi entra.
(a) La chiesa di s. Giobbe andò distrutta , quqndo nuovamente s’ ampliò la
spianata della Fortezza nel 1708. Si sarà forse allora smarrito questo dipinto,
non trovandosi menzionato dagli scrittori nè nella chiesa di s. Apollinare , nè
in quella di s. Maria di Bocche, nelle quali successivamente era passata la
confraternita di s. Giobbe.
(3) Anche di questo quadro del Di dai è smarrita ogni traccia , poiché quella
chieda venne chiusa nel 1801 , e ridotta a bettola nel i8o4-
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