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li Superbi nel luogo citato fa menzione di alcune
opere sue nel castello di Ferrara, le quali, se an-
cora sussistono, saranno nelle più interne stanze,
e di difficile accesso, e perciò nè da me, nè da
alcun mio corrispondente vedute, sicché non rimane
altro che dire intorno a questo pittore, se non che
pieno di credito pittorico in sua gioventù e mercan-
tile nella sua vecchiaja lasciò di vivere a’ 26 mar-
zo 1598, ed ottenne sepoltura nella chiesa di santa
Monica, dov’ è la sua arca con questo epitaffio
Joannìs Stephani de Brixia
Hyppoliti, Leonardique eius
filli, et haeredum suorm sepulcrm
MDLXVII.
Dal qual epitaffio due cose appariscono, da me
non menzionate finora, e sono eh’ egli avesse un
fratello per nome Ippolito, e che Leonardo fosse il
minore. Propriamente 1’ origine di suo padre era
della città di Brescia, ma avendo piantata casa e
preso domicilio fino col prepararsi il sepolcro in
Ferrara, ferrarese divenne con tutta la sua discen-
denza. Che se bresciano si fosse potuto chiamare
non avrebbe certamente il Ridolfi mancato d’ inse-
rirlo, e ben giustamente nel suo libro delle mera-
vìglie dell’ arte.
Altre pitture di questo autore nota il Cittadella a pag. a38 e seg. del secon-
do volume del di lui Catal. de? Pittori ecc., ma queste andarono disperse per
la soppressione de’ conventi cui appartennero. Al presente non resta che il qua-
dro della chiesa del Gesù 9 quello della parrocchiale del Borgo di Quacchio, ed
una adorazione de’ Magi nella raccolta Costabiliana.
li Superbi nel luogo citato fa menzione di alcune
opere sue nel castello di Ferrara, le quali, se an-
cora sussistono, saranno nelle più interne stanze,
e di difficile accesso, e perciò nè da me, nè da
alcun mio corrispondente vedute, sicché non rimane
altro che dire intorno a questo pittore, se non che
pieno di credito pittorico in sua gioventù e mercan-
tile nella sua vecchiaja lasciò di vivere a’ 26 mar-
zo 1598, ed ottenne sepoltura nella chiesa di santa
Monica, dov’ è la sua arca con questo epitaffio
Joannìs Stephani de Brixia
Hyppoliti, Leonardique eius
filli, et haeredum suorm sepulcrm
MDLXVII.
Dal qual epitaffio due cose appariscono, da me
non menzionate finora, e sono eh’ egli avesse un
fratello per nome Ippolito, e che Leonardo fosse il
minore. Propriamente 1’ origine di suo padre era
della città di Brescia, ma avendo piantata casa e
preso domicilio fino col prepararsi il sepolcro in
Ferrara, ferrarese divenne con tutta la sua discen-
denza. Che se bresciano si fosse potuto chiamare
non avrebbe certamente il Ridolfi mancato d’ inse-
rirlo, e ben giustamente nel suo libro delle mera-
vìglie dell’ arte.
Altre pitture di questo autore nota il Cittadella a pag. a38 e seg. del secon-
do volume del di lui Catal. de? Pittori ecc., ma queste andarono disperse per
la soppressione de’ conventi cui appartennero. Al presente non resta che il qua-
dro della chiesa del Gesù 9 quello della parrocchiale del Borgo di Quacchio, ed
una adorazione de’ Magi nella raccolta Costabiliana.