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L'iscrizione di Ancyra
risce, invece, una tale denominazione al monumento di Ancyra,
non può affatto sostenersi.
Passiamo ora alla ipotesi del Mommsen. Quali siano gli
argomenti sui quali essa si fonda sarebbe difficile veramente
dire, poiché l'illustre autore adotta una forma di ragionamento
più apodditica che dimostrativa. Egli comincia col porre a raf-
fronto la iscrizione Ancyrana con le iscrizioni persepolitane di
Dario, col così detto Marmor Adiditanum (') e specialmente con
la iscrizione di Antioco re di Commagene, scoperta di recente
dal Puclistein (Sitsungsberichie der Akad. su Berlin, 1883,
p. 49) a Nimrùddagli nel Kurdistan, sul sepolcro di questo re.
Augusto, dice il Mommsen, era signore assoluto in Roma,
e la nuova forma politica che egli instaurava, aveva, al pari
della nuova fede, una origine orientale. Ora ad ogni forma di
reggimento corrisponde una data forma di storia, sicché l'iscri-
zione Ancyrana conveniva, mutatis ?nutandis, ad Augusto, come
la iscrizione di Nimrùddagh conveniva al regime orientale di
Antioco. In questo raffronto il Mommsen, col quale concorda
anche l'Hirschfeld (2), era stato preceduto da altri ; anche il
Newton (;ì), infatti, aveva rilevato l'analogia che il monumento di
Ancyra presenta con le iscrizioni nelle quali i re di Assiria e
di Egitto riassumono i grandi avvenimenti del loro regno. Or
Q) È noto che il Marmor Adulitanum {C. I. G., 5127 A-B), comprende
due parti: la prima ricorda le cose operate da Tolomeo Evergete; nella se-
conda, un re di Auxume rende conto delle sue imprese guerresche (cf. Dill-
mann, Anfànge des Axumitischen Reiches [Abh. der Berliner Akademie, 1878,
p. 195]). Il Mommsen (Róm. Geschichte, V, p. 599, n. 1) pone a raffronto
l'iscrizione di xVncyra con la seconda parte del monumento Additano, raf-
fronto che, a mio avviso, non potrebbe stabilirsi per la ragione, lo dirò
con le stesse parole del Mommsen, che il re Auxumita « die Romer nicht
nennt » e la iscrizione di lui « jiinger als der unter Arespasian geschriebene
Periplus des rothen Meeres »;, è quindi posteriore ad Augusto.
(2) Wiener Studien, VII, p. 174, n. 8.
(3) Ch. Newton, On Greek Inscriptions (Essay on Art and Archeo-
logi,', [London 1880], p. 132) tradotto dal Reinach nel suo Traitè d'Ii'pigr.
grecque, p. GÌ.
L'iscrizione di Ancyra
risce, invece, una tale denominazione al monumento di Ancyra,
non può affatto sostenersi.
Passiamo ora alla ipotesi del Mommsen. Quali siano gli
argomenti sui quali essa si fonda sarebbe difficile veramente
dire, poiché l'illustre autore adotta una forma di ragionamento
più apodditica che dimostrativa. Egli comincia col porre a raf-
fronto la iscrizione Ancyrana con le iscrizioni persepolitane di
Dario, col così detto Marmor Adiditanum (') e specialmente con
la iscrizione di Antioco re di Commagene, scoperta di recente
dal Puclistein (Sitsungsberichie der Akad. su Berlin, 1883,
p. 49) a Nimrùddagli nel Kurdistan, sul sepolcro di questo re.
Augusto, dice il Mommsen, era signore assoluto in Roma,
e la nuova forma politica che egli instaurava, aveva, al pari
della nuova fede, una origine orientale. Ora ad ogni forma di
reggimento corrisponde una data forma di storia, sicché l'iscri-
zione Ancyrana conveniva, mutatis ?nutandis, ad Augusto, come
la iscrizione di Nimrùddagh conveniva al regime orientale di
Antioco. In questo raffronto il Mommsen, col quale concorda
anche l'Hirschfeld (2), era stato preceduto da altri ; anche il
Newton (;ì), infatti, aveva rilevato l'analogia che il monumento di
Ancyra presenta con le iscrizioni nelle quali i re di Assiria e
di Egitto riassumono i grandi avvenimenti del loro regno. Or
Q) È noto che il Marmor Adulitanum {C. I. G., 5127 A-B), comprende
due parti: la prima ricorda le cose operate da Tolomeo Evergete; nella se-
conda, un re di Auxume rende conto delle sue imprese guerresche (cf. Dill-
mann, Anfànge des Axumitischen Reiches [Abh. der Berliner Akademie, 1878,
p. 195]). Il Mommsen (Róm. Geschichte, V, p. 599, n. 1) pone a raffronto
l'iscrizione di xVncyra con la seconda parte del monumento Additano, raf-
fronto che, a mio avviso, non potrebbe stabilirsi per la ragione, lo dirò
con le stesse parole del Mommsen, che il re Auxumita « die Romer nicht
nennt » e la iscrizione di lui « jiinger als der unter Arespasian geschriebene
Periplus des rothen Meeres »;, è quindi posteriore ad Augusto.
(2) Wiener Studien, VII, p. 174, n. 8.
(3) Ch. Newton, On Greek Inscriptions (Essay on Art and Archeo-
logi,', [London 1880], p. 132) tradotto dal Reinach nel suo Traitè d'Ii'pigr.
grecque, p. GÌ.