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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Cantarelli, Luigi: L' iscrizione di Ancyra, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0017

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1j iscrizione di Ancyra

11

bene, ammessa pure, ed io non la contesto, codesta analogia,
non so quali conseguenze, utili per la sua tesi, ne possa trarre il
Mommsen. Se fosse possibile il dimostrare che quelle iscrizioni
orientali servirono di modello ad Augusto per comporro il suo
index rerum gestarum, è certo che, in tal caso, la soluzione
del nostro problema sarebbe bella e trovata; il primo imperatore
romano avrebbe voluto lasciare, morendo, una relazione ofliciale
degli avvenimenti più cospicui del suo regno, delle cose operate
da lui a pubblico benefizio, per imitare i monarchi orientali ;
ma ciò non è possibile provare, e se il Newton lo afferma, l'Hirsch-
feld ed il Mommsen non osano tanto. Nella mancanza, adunque,
di questa prova che sarebbe indispensabile, non credo che quei
monumenti orientali, i quali, formando una serie abbastanza nu-
merosa e rappresentando, per conseguenza, un fatto costante nella
storia dei popoli ai quali appartengono, hanno impresso in sè
stessi il loro carattere e lo scopo a cui erano destinati (cf. Tiele,
Babjjloiiisch-Assyrische GeschiclUe, Gotha, 188G, I, p. 19), pos-
sano affatto spiegarci che cosa fosse l'iscrizione di Ancyra, la
quale essendo il primo ed unico monumento di una serie che
non venne mai continuata (cf. Bormann, op. cit., p. 10), non può
rappresentarci che un semplice fatto isolato.

Ma non basta. Nelle conclusioni sull'indole del regime di
Augusto, alle quali arriva in forza dell'analogia da lui stabilita
fra il monumento anc}rrano e le iscrizioni dei monarchi orien-
tali, il Mommsen non si accorge punto' di contraddire a quanto,
altrove, sostiene sul carattere di codesto regime. E difatti, come
può ora egli affermare che la nostra iscrizione conveniva alla
nuova forma di governo instaurata da Augusto, la quale altro
non sarebbe se non una monarchia che modellavasi su quelle
d'Oriente ('), quando, nel suo Diritto pubblico Romano, propugna

(') Hist. Zeitsch'ift, j>. 395 : « Augustus ist der Begrunder der romi-
sclien Monarchie, das heisst seit ihm triti an die Stelle des unpcrsun-
licheri Regim'ents des Senats das personliche des crsten Staatsburgers, wel-
 
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