L'' iscrizione di Ancyra
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anche dall'Hirschfeld (Wiener Studiai, VII, p. 174) il quale
designa il nostro monumento non già col termine di rendiconto
(sebbene segua, come si è detto, l'ipotesi mommseniana), ma con
quello di memoria vitale ('), che, a suo parere, vorrebbe dire:
« relazione della vita o delle azioni pubbliche * di Augusto. Ora,
l'index rerum gestarum di Augusto — il Mommsen stesso, pur con-
traddicendosi, lo ammette (v. pag. 12 not. 2) — non può essere con-
siderato come la sua autobiografia, poiché vi mancano le notizie
sopra la famiglia, la nascita, gli anni giovanili, l'educazione, gli
amici, insomma sopra tutte quelle cose che si riferiscono alla vita
privata e che formano la parte più interessante di un simile com-
ponimento. Comunque sia, questa indeterminatezza che io riscontro
nel modo col quale il Mommsen e l'Hirschfeld designano il nostro
monumento, autorizzerebbe, come dicevo, a supporre che il signi-
ficato della parola rendiconto non fosse officiale. In questo caso
e ammesso che essa indichi uno scritto nel quale una persona
espone cose che si attengono alla sua vita pubblica, l'ipotesi del
Mommsen ci condurrebbe ad una o all'altra di queste due con-
seguenze : o di aggirarci in un circolo vizioso, poiché alla domanda:
che cosa sia l'index rerum gestarum Divi Augusti, risponderemmo
col dire essere l'esposizione sommaria delle cose operate da Au-
gusto e, ognun vede, senza risolvere punto il problema proposto;
ovvero di servirci di un termine così vago e indeterminato che
darebbe causa vinta a qualunque ipotesi, perfino a quella del
Bormann (che il Mommsen, d'altra parte, e con ragione combatte),
poiché si potrebbe dire, il monumento di Ancyra essere una iscri-
zione sepolcrale per questa ragione che il titulus sèpulcralis
dell'età imperiale, che presenta molti punti di contatto col titulus
(i) Questo titolo di memoria vitae che l'Hirschfeld attribuisce al mo-
numento Ancyrano è tolto a prèstito da Suetonio (Claud. 2), il quale rac-
conta come Augusto nec contentiti eìogium tumulo eius [il figliastro DrusoJ
versibus a se compositis insculpsisse, etiam vitae memoriam prosa ora-
tionc composuit.
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anche dall'Hirschfeld (Wiener Studiai, VII, p. 174) il quale
designa il nostro monumento non già col termine di rendiconto
(sebbene segua, come si è detto, l'ipotesi mommseniana), ma con
quello di memoria vitale ('), che, a suo parere, vorrebbe dire:
« relazione della vita o delle azioni pubbliche * di Augusto. Ora,
l'index rerum gestarum di Augusto — il Mommsen stesso, pur con-
traddicendosi, lo ammette (v. pag. 12 not. 2) — non può essere con-
siderato come la sua autobiografia, poiché vi mancano le notizie
sopra la famiglia, la nascita, gli anni giovanili, l'educazione, gli
amici, insomma sopra tutte quelle cose che si riferiscono alla vita
privata e che formano la parte più interessante di un simile com-
ponimento. Comunque sia, questa indeterminatezza che io riscontro
nel modo col quale il Mommsen e l'Hirschfeld designano il nostro
monumento, autorizzerebbe, come dicevo, a supporre che il signi-
ficato della parola rendiconto non fosse officiale. In questo caso
e ammesso che essa indichi uno scritto nel quale una persona
espone cose che si attengono alla sua vita pubblica, l'ipotesi del
Mommsen ci condurrebbe ad una o all'altra di queste due con-
seguenze : o di aggirarci in un circolo vizioso, poiché alla domanda:
che cosa sia l'index rerum gestarum Divi Augusti, risponderemmo
col dire essere l'esposizione sommaria delle cose operate da Au-
gusto e, ognun vede, senza risolvere punto il problema proposto;
ovvero di servirci di un termine così vago e indeterminato che
darebbe causa vinta a qualunque ipotesi, perfino a quella del
Bormann (che il Mommsen, d'altra parte, e con ragione combatte),
poiché si potrebbe dire, il monumento di Ancyra essere una iscri-
zione sepolcrale per questa ragione che il titulus sèpulcralis
dell'età imperiale, che presenta molti punti di contatto col titulus
(i) Questo titolo di memoria vitae che l'Hirschfeld attribuisce al mo-
numento Ancyrano è tolto a prèstito da Suetonio (Claud. 2), il quale rac-
conta come Augusto nec contentiti eìogium tumulo eius [il figliastro DrusoJ
versibus a se compositis insculpsisse, etiam vitae memoriam prosa ora-
tionc composuit.