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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Petersen, Eugen: Satiri e Gigante
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0025

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Satiri c Gigante

19

sinistra è distesa, la destra ripiegata ; manca l'avambraccio si-
nistro sporgente, il quale come altre parti (v. ann. 1) era lavorato
separatamente e attaccato mediante un perno : la mano destra si
sforza per sorreggere il corpo. La figura di questo satiretto è posta
sulla parte anteriore del plinto per dare luogo alle altre due
figure poste in addietro, cioè al secondo satiro a destra di chi
guarda, al gigante a sinistra. Per ottenere un'antitesi simmetrica
anche il satiro è inginocchiato sulla gamba sinistra, mentre la
destra — secondo la posizione del piede unico che ne resta, poco
visibile (') nella tav. J, dietro il fianco destro del compagno —
era stesa, come se il satiro volesse rialzarsi dalla caduta. In tale
posizione delle gambe la parte superiore del corpo dovea pie-
garsi a destra ; la qual mossa forse era necessaria, non meno per
l'effetto di sottrarsi a qualunque colpo tiratogli dal gigante, che
per aggiustarne un tale egli stesso al nemico, sia col tirso, sia
con una fiaccola od altra arma bacchica. Che il gigante per ugual
motivo si piegasse a manca, lo fa credere la posizione della sua
coscia sinistra (v. tav. IL); mentre per la parte superiore del
corpo si può congetturare una mossa corrispondente a quella sup-
posta del satiro. Più sicuri siamo intorno alla parte anguiforme
del gigante. Giacché il destro serpe anche sulla tav. II si vede
dopo una breve spira attorcere non tutto intorno il braccio del
primo satiretto, ma soltanto la parte anteriore, con evidente scopo
di sottrarre l'ultimo appoggio al corpo e di prostenderlo total-
mente. Poi ergendosi dietro il dorso del satiretto dovea sparire
fra esso e la coscia sinistra del gigante, per passare sotto l'ascella
del satiro. Lo vediamo quindi riapparire nella parte anteriore, ove
con fortissima pressione spinge la spalla, onde rovesciare il ne-
mico anche da questa parte. In cima dell'omero termina il serpe
in un taglio con perno dentro, ove era attaccata la parte ultima,

f1) Sulla tav. II. esso è nascosto dietro una massa che si vede fra la
gamba e la rocca e che non saprei spiegare.
 
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