e la epigrafìa urbana
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l'Orto botanico, sono stati acquistati otto pezzi di tubi in piombo ;
sui quali si leggono, a lettere rilevate, le iscrizioni :
1.
D NOVI PRISCI i
2.
jM-F-PRISCAE G-RVFIi
3. .
L RAGONI QVINTIANI
4.
L • TERENTI • IVNIANI
5.
C ANNEIVS BASSILLIANVS FEC
6.
TI • CLAVDIVS ALEXANDER t
7.
f P • SVLPICIVS • MAGNVS FEC f
8.
IROPVS • FEC é
I primi quattro tubi portano i nomi dei proprietari della
condottimi e dell'acqua che fluiva alle loro rispettive abitazioni ;
gli altri quattro quelli di plumbarii o fabbricatori delle condot-
ture medesime.
II nome di D. Novio Prisco, che leggiamo nel primo, fa
pensare al console dell'anno 78, il quale tenne i fasci ordinarti
con L. Ceionio Commodo ('), e probabilmente è quel medesimo
Novio Prisco che per essere amico di Seneca era stato cacciato
in esilio da Nerone (Tacito Ann. XV, 71).
Sul secondo tubo è impresso il nome di una nobile donna ;
ma non ne rimane che il cognome Prisca, col prenome paterno :
M(arci) f(ilia). Seguiva con ogni verisimiglianza il nome del
marito di lei : G(aii) Bufi.......: ovvero, se la condottura era
consorziale, questo secondo nome indicherebbe il comproprietario
dell'acqua, Gaio Rufio..... (il cognome è perduto).
La terza fistola reca parimente il nome di un nobile per-
t1) Henzen, Acta Arval. p. CI; Borghesi, Fasti coss. p. 70; Klein,
Fasti coss. p. 45.
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l'Orto botanico, sono stati acquistati otto pezzi di tubi in piombo ;
sui quali si leggono, a lettere rilevate, le iscrizioni :
1.
D NOVI PRISCI i
2.
jM-F-PRISCAE G-RVFIi
3. .
L RAGONI QVINTIANI
4.
L • TERENTI • IVNIANI
5.
C ANNEIVS BASSILLIANVS FEC
6.
TI • CLAVDIVS ALEXANDER t
7.
f P • SVLPICIVS • MAGNVS FEC f
8.
IROPVS • FEC é
I primi quattro tubi portano i nomi dei proprietari della
condottimi e dell'acqua che fluiva alle loro rispettive abitazioni ;
gli altri quattro quelli di plumbarii o fabbricatori delle condot-
ture medesime.
II nome di D. Novio Prisco, che leggiamo nel primo, fa
pensare al console dell'anno 78, il quale tenne i fasci ordinarti
con L. Ceionio Commodo ('), e probabilmente è quel medesimo
Novio Prisco che per essere amico di Seneca era stato cacciato
in esilio da Nerone (Tacito Ann. XV, 71).
Sul secondo tubo è impresso il nome di una nobile donna ;
ma non ne rimane che il cognome Prisca, col prenome paterno :
M(arci) f(ilia). Seguiva con ogni verisimiglianza il nome del
marito di lei : G(aii) Bufi.......: ovvero, se la condottura era
consorziale, questo secondo nome indicherebbe il comproprietario
dell'acqua, Gaio Rufio..... (il cognome è perduto).
La terza fistola reca parimente il nome di un nobile per-
t1) Henzen, Acta Arval. p. CI; Borghesi, Fasti coss. p. 70; Klein,
Fasti coss. p. 45.