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Osservazioni sulle scene storiche ecc.
che se «l'imperatore Aureliano, egli dice, fece anch'egli abbruciare,
nel Foro Traiano, le obbligazioni dei cittadini verso il fisco, così si
potrebbe credere che Sparziano abbia scambiato la località ed attri-
buito ad Adriano ciò che fu proprio solamente di Aureliano. Tale
scambio sembrerebbe tanto più verosimile da che Flavio Vopisco,
nel narrar questo fatto, usa presso a poco la medesima espres-
sione di Sparziano (Aur. 39) : tabulas publicas ad privatorum
securitatem exurì in Foro Traiani semel iussit. Il Bormann,
poi, non solo concorda col Brizio nello spiegare così il passo di
Sparziano, ma va ancora più in là ; e supponendo che realmente il
bruciamento delle symgtiapha sia avvenuto nel foro Traiano, ritiene
che l'artista incaricato di adornare un edilizio del foro romano,
a noi sconosciuto, coi nostri rilievi, e che dovevano riprodurre due
atti benefici del principe, si sia creduto lecito di rappresentare
questi atti come compiuti nel Foro Romano, sebbene uno di essi, per
ragioni a noi ignote, avesse avuto per scena un altro foro vicino. Ma
tutto ciò è assai poco verosimile, ed è superfluo dimostrarlo;
concludo piuttosto col dire che, nonostante gli sforzi sagaci del
Bormann, l'ipotesi del Brizio, contro la quale militano le ragioni
dell'arte e un passo decisivo di Sparziano, e che è sorretta sol-
tanto da un criterio cronologico, assai elastico, non mi pare punto
accettabile. Passiamo ora a quella dell'Henzen.
Nel gruppo allegorico del primo rilievo, l'illustre epigrafista
riconobbe, « l'Italia che da Traiano riceve l'assegno degli alimenti
per i suoi figli » : scena che vediamo riprodotta anche nelle mo-
nete di questo principe, le quali « munite dell'epigrafe alimenta)
liall(ae) mostrano Traiano seduto su sella curale con scettro
ornato d'aquila ed avanti a lui una donna in piedi con un bam-
bino nelle braccia ed altro accanto (Cohen II2, p. 19) ». La seconda
parte del rilievo, invece, cioè quella in cui è rappresentato l'im-
peratore che parla dinanzi al popolo, si riferisce, secondo l'Hen-
zen, non già all'alimentazione istituita pei fanciulli dei municipi
italici, ma bensì i agli alimenti concessi ai fanciulli urbani ». L'altro
Osservazioni sulle scene storiche ecc.
che se «l'imperatore Aureliano, egli dice, fece anch'egli abbruciare,
nel Foro Traiano, le obbligazioni dei cittadini verso il fisco, così si
potrebbe credere che Sparziano abbia scambiato la località ed attri-
buito ad Adriano ciò che fu proprio solamente di Aureliano. Tale
scambio sembrerebbe tanto più verosimile da che Flavio Vopisco,
nel narrar questo fatto, usa presso a poco la medesima espres-
sione di Sparziano (Aur. 39) : tabulas publicas ad privatorum
securitatem exurì in Foro Traiani semel iussit. Il Bormann,
poi, non solo concorda col Brizio nello spiegare così il passo di
Sparziano, ma va ancora più in là ; e supponendo che realmente il
bruciamento delle symgtiapha sia avvenuto nel foro Traiano, ritiene
che l'artista incaricato di adornare un edilizio del foro romano,
a noi sconosciuto, coi nostri rilievi, e che dovevano riprodurre due
atti benefici del principe, si sia creduto lecito di rappresentare
questi atti come compiuti nel Foro Romano, sebbene uno di essi, per
ragioni a noi ignote, avesse avuto per scena un altro foro vicino. Ma
tutto ciò è assai poco verosimile, ed è superfluo dimostrarlo;
concludo piuttosto col dire che, nonostante gli sforzi sagaci del
Bormann, l'ipotesi del Brizio, contro la quale militano le ragioni
dell'arte e un passo decisivo di Sparziano, e che è sorretta sol-
tanto da un criterio cronologico, assai elastico, non mi pare punto
accettabile. Passiamo ora a quella dell'Henzen.
Nel gruppo allegorico del primo rilievo, l'illustre epigrafista
riconobbe, « l'Italia che da Traiano riceve l'assegno degli alimenti
per i suoi figli » : scena che vediamo riprodotta anche nelle mo-
nete di questo principe, le quali « munite dell'epigrafe alimenta)
liall(ae) mostrano Traiano seduto su sella curale con scettro
ornato d'aquila ed avanti a lui una donna in piedi con un bam-
bino nelle braccia ed altro accanto (Cohen II2, p. 19) ». La seconda
parte del rilievo, invece, cioè quella in cui è rappresentato l'im-
peratore che parla dinanzi al popolo, si riferisce, secondo l'Hen-
zen, non già all'alimentazione istituita pei fanciulli dei municipi
italici, ma bensì i agli alimenti concessi ai fanciulli urbani ». L'altro