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Travamenti risguardanti la topografia
fabbriche costruite per la commodità della vita, TJlpiano {Big. 50,
16, 198) annovera i praetoria tra i fondi urbani, dichiarandoli
volitatati tantum cleservientia ('). Ma siccome per la proibi-
zione fatta dalle leggi di seppellire entro la città, i privati so-
levano edificare i funebri monumenti nei loro fondi suburbani ;
così l'edificio sepolcrale, come luogo di eterno riposo, poteva essere
assimilato alle abitazioni campestri, e prenderne anche la deno-
minazione ; ovvero poteva essere costruito presso il casino di villeg-
giatura, il quale trasformavasi allora in un aedificium monu-
mento cokaerens, e serviva per le funebri adunanze e per la
custodia del sepolcro. A questo secondo caso si adattano meglio
le parole praetoriolum cum heroo della lapide mantovana ; al
primo conviene la forinola praetorium a solo erexit del sepolcro
piacentino, alla quale è conforme quella dell'epigrafe testò rin-
venuta in Koma: praetoriolum ..... a solo exs(truxit).
Nella nostra pietra però alla voce praetoriolum n'era ag-
giunta un'altra, le cui lettere iniziali sono PE...........; e conti-
nuava la frase per modo da indicare che l'edificio sepolcrale era
proprio di L. Faenio, di Flavia Ti..... sua consorte e degli altri
di sua famiglia. Considerato che praetoriolum in questo caso
equivale a monumentum sive sepidcrum, e che carattere essenziale
dei luoghi religiosi era la perpetuità di sepoltura ; crederei di poter
supplire nel v. 3 della lapide: PRAETORIOLVM VErpetuum —
frase analoga a domus perpetua, domus aetemalis, sedes aeterna,
(') Cf. De-Vit, Lcxic. Forcell. s. v. praetorium § 7. Ad un antico di-
ploma pontificio, inciso in marmo ed affisso nella chiesa dei ss. Giovanni e
Paolo (del quale fu trovato nel 1872 un secondo esemplare), è unito un elenco
dei fondi, che nel secolo in circa sesto appartenevano alla predetta chiesa.
Trovasi tra questi nominato un fundus Praeloriolus, posto nel territorio di
Velletri (v. De Eossi, Bull. ardi, comun. 1873 p. 54, tav. IV, 3 ; Bull, d'ardi,
crist. 1873 p. 41). Un altro fondo nella Tuscia, appellato parimenti Praeto-
riolum, è ricordato in una simile bolla del papa Sergio I a favore della chiesa
di s. Susanna (v. de Eossi, Bull, d'arch. crist. 1870 p. 93, tav. Vili). È
manifesto, che siffatta denominazione derivò a quei fondi dai praetoria, che
quivi sorgevano, edificati in ville di cospicui personaggi dell'età imperiale.
Travamenti risguardanti la topografia
fabbriche costruite per la commodità della vita, TJlpiano {Big. 50,
16, 198) annovera i praetoria tra i fondi urbani, dichiarandoli
volitatati tantum cleservientia ('). Ma siccome per la proibi-
zione fatta dalle leggi di seppellire entro la città, i privati so-
levano edificare i funebri monumenti nei loro fondi suburbani ;
così l'edificio sepolcrale, come luogo di eterno riposo, poteva essere
assimilato alle abitazioni campestri, e prenderne anche la deno-
minazione ; ovvero poteva essere costruito presso il casino di villeg-
giatura, il quale trasformavasi allora in un aedificium monu-
mento cokaerens, e serviva per le funebri adunanze e per la
custodia del sepolcro. A questo secondo caso si adattano meglio
le parole praetoriolum cum heroo della lapide mantovana ; al
primo conviene la forinola praetorium a solo erexit del sepolcro
piacentino, alla quale è conforme quella dell'epigrafe testò rin-
venuta in Koma: praetoriolum ..... a solo exs(truxit).
Nella nostra pietra però alla voce praetoriolum n'era ag-
giunta un'altra, le cui lettere iniziali sono PE...........; e conti-
nuava la frase per modo da indicare che l'edificio sepolcrale era
proprio di L. Faenio, di Flavia Ti..... sua consorte e degli altri
di sua famiglia. Considerato che praetoriolum in questo caso
equivale a monumentum sive sepidcrum, e che carattere essenziale
dei luoghi religiosi era la perpetuità di sepoltura ; crederei di poter
supplire nel v. 3 della lapide: PRAETORIOLVM VErpetuum —
frase analoga a domus perpetua, domus aetemalis, sedes aeterna,
(') Cf. De-Vit, Lcxic. Forcell. s. v. praetorium § 7. Ad un antico di-
ploma pontificio, inciso in marmo ed affisso nella chiesa dei ss. Giovanni e
Paolo (del quale fu trovato nel 1872 un secondo esemplare), è unito un elenco
dei fondi, che nel secolo in circa sesto appartenevano alla predetta chiesa.
Trovasi tra questi nominato un fundus Praeloriolus, posto nel territorio di
Velletri (v. De Eossi, Bull. ardi, comun. 1873 p. 54, tav. IV, 3 ; Bull, d'ardi,
crist. 1873 p. 41). Un altro fondo nella Tuscia, appellato parimenti Praeto-
riolum, è ricordato in una simile bolla del papa Sergio I a favore della chiesa
di s. Susanna (v. de Eossi, Bull, d'arch. crist. 1870 p. 93, tav. Vili). È
manifesto, che siffatta denominazione derivò a quei fondi dai praetoria, che
quivi sorgevano, edificati in ville di cospicui personaggi dell'età imperiale.