Statua del Buon Pastore
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perto in Roma no, perchè sculto anche nella parte rovescia e de-
stinato ad essere visto da tutti i lati.
Chiuderò riferendo una notabile iscrizione incisa sopra pic-
cola base di statua nel secolo quarto o quinto ; la quale ci insegna
il nome d'uno scultore cristiano di Roma, e testifica ch'egli de
arte sua ecclesiae doiium posuit. Stava nel secolo decimosettimo
nell'orto della basilica di s. Crisogono in Trastevere: il Doni la
vide mutila o corrosa nella parola sostanziale e la trascrisse così :
in horto basilicae s. Chrysogoni in parva base rotunda :
FL•TERTVLLVS•DE • ARTE•SVA
......AE • DONVM • POSVIT
Egli per congettura supplì Diank'E Ma nelle schede del
Rycquius venute in possesso del Gudio e conservate nel codice epi-
grafico di lui in Wolfenbùttel p. 705, 2 l'epigrafe di Flavio Tertullo
è interissima coll'indicazione : in hortis s. Chri/sogoni in basi
statuae ad collicidorum e/figiem ecclructa: e la parola, che il
Doni vide mutila, nelle citate schede è trascritta così: AECLE-
SIAE (2). Cotesto modo di scrivere il vocabolo ecclesiae, che
oggi sappiamo essere stato proprio e caratteristico delle epi-
grafi del secolo quarto o quinto è pegno sicuro dell'esattezza
della trascrizione. La base rotonda foggiata a collinette (ad colli-
culorum e/fujiem extrucla), destinata ad una statua certamente
di soggetto sacro, perchè donata alla chiesa, conviene al buon
pastore; del quale l'insignissimo epigramma di Abercio inciso sul
monumento di lui in Frigia al tempo degli Antonini dice ( ') :
OZ BOSKEI nPOBATQN ArEAAZ OPEZIN nEAIOIZTE (pasce
le sue gregge nei monti e nei campi).
G. B. de Rossi.
(!) Doni, Inscr. \>. 12, 43; indi pende il Muratori M6, 2.
(2) Nel volume stampato del Gudio p. 367, 10: indi il Marini nel-
l'edizione del Mai, Script, vet. V p. 188, 2.
(3) V. Bull, crisi a. 1871 p. 113, 116; 1883 p. 16-17.
Inscr. cltrist. II p. XV.
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perto in Roma no, perchè sculto anche nella parte rovescia e de-
stinato ad essere visto da tutti i lati.
Chiuderò riferendo una notabile iscrizione incisa sopra pic-
cola base di statua nel secolo quarto o quinto ; la quale ci insegna
il nome d'uno scultore cristiano di Roma, e testifica ch'egli de
arte sua ecclesiae doiium posuit. Stava nel secolo decimosettimo
nell'orto della basilica di s. Crisogono in Trastevere: il Doni la
vide mutila o corrosa nella parola sostanziale e la trascrisse così :
in horto basilicae s. Chrysogoni in parva base rotunda :
FL•TERTVLLVS•DE • ARTE•SVA
......AE • DONVM • POSVIT
Egli per congettura supplì Diank'E Ma nelle schede del
Rycquius venute in possesso del Gudio e conservate nel codice epi-
grafico di lui in Wolfenbùttel p. 705, 2 l'epigrafe di Flavio Tertullo
è interissima coll'indicazione : in hortis s. Chri/sogoni in basi
statuae ad collicidorum e/figiem ecclructa: e la parola, che il
Doni vide mutila, nelle citate schede è trascritta così: AECLE-
SIAE (2). Cotesto modo di scrivere il vocabolo ecclesiae, che
oggi sappiamo essere stato proprio e caratteristico delle epi-
grafi del secolo quarto o quinto è pegno sicuro dell'esattezza
della trascrizione. La base rotonda foggiata a collinette (ad colli-
culorum e/fujiem extrucla), destinata ad una statua certamente
di soggetto sacro, perchè donata alla chiesa, conviene al buon
pastore; del quale l'insignissimo epigramma di Abercio inciso sul
monumento di lui in Frigia al tempo degli Antonini dice ( ') :
OZ BOSKEI nPOBATQN ArEAAZ OPEZIN nEAIOIZTE (pasce
le sue gregge nei monti e nei campi).
G. B. de Rossi.
(!) Doni, Inscr. \>. 12, 43; indi pende il Muratori M6, 2.
(2) Nel volume stampato del Gudio p. 367, 10: indi il Marini nel-
l'edizione del Mai, Script, vet. V p. 188, 2.
(3) V. Bull, crisi a. 1871 p. 113, 116; 1883 p. 16-17.
Inscr. cltrist. II p. XV.