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Borsari, Luigi: Di un'epigrafe spettante alla arginatura delle ripe del Tevere
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delle ripe del Tevere
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Degli altri curatori, non abbiamo notizia veruna.
Per le suesposte ragioni, l'iscrizione nostra è da assegnarsi
ai primi anni di Tiberio, e cioè dal 15 al 24 dell'e. v.
Ma il monumento testé tornato in luce, ha speciale impor-
tanza, dal punto di vista dell'antica topografìa.
Faccio osservare, in primo luogo, che esso è di forma spe-
ciale, scritto, come ho detto, nel senso della luughezza, il che
non s'incontra mai nei cippi delle terminazioni : l'epigrafe stessa
è contenuta entro riquadratura o cornice, risaltata sul travertino
medesimo. Il cippo è grezzo nella parte rovescia, e dovea natu-
ralmente essere infisso in qualche muro. La terminazione fem-
minile reficiundam curaver(unt) non fa certo mettere la nostra
epigrafe tra quelle della terminazione delle sponde. Ad un ponte
non è a pensare. Il femminino rèftciundam, richiamerebbe sola-
mente una parte di un ponte, la pila (pilam reficiundam, p. es.).
Ma, oltre che non vi sarebbe esempio nella storia edilizia antica,
di un'epigrafe posta per un parziale risarcimento di un ponte,
vi si oppone la mole stessa del monumento, lungo più di due metri
e mezzo. Avrebbe occupato tutta la lunghezza della pila del pri-
mitivo ponte Cestio; è ciò non avrebbero mai fatto gli antichi.
Non rimane quindi che pensare alla ripa del Tevere.
Il verbo reficere, ammette di necessità la preesistenza di
una vera e propria costruzione: un argine, una ripa costruita.
E qui si affaccia spontanea una questione alquanto confusa
ed intricata.
Il Tevere, è stato negli antichi tempi racchiuso negli argini
costruiti, come appunto si sta oggi facendo ? La ripa costruita,
comprese tutto il corso urbano del fiume, od una parte soltanto ?
Sino dal periodo reale, le rive dovettero necessariamente es-
sere munite con arginature, costruite nei punti ove maggiore era la
comunicazione tra la città ed il fiume, nel tratto cioè oggi com-
preso dalle pendici dell'Aventino ai resti dell'antico ponte Emilio,
tratto nel quale faceva capo tutto l'antichissimo sistema di fo-
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Degli altri curatori, non abbiamo notizia veruna.
Per le suesposte ragioni, l'iscrizione nostra è da assegnarsi
ai primi anni di Tiberio, e cioè dal 15 al 24 dell'e. v.
Ma il monumento testé tornato in luce, ha speciale impor-
tanza, dal punto di vista dell'antica topografìa.
Faccio osservare, in primo luogo, che esso è di forma spe-
ciale, scritto, come ho detto, nel senso della luughezza, il che
non s'incontra mai nei cippi delle terminazioni : l'epigrafe stessa
è contenuta entro riquadratura o cornice, risaltata sul travertino
medesimo. Il cippo è grezzo nella parte rovescia, e dovea natu-
ralmente essere infisso in qualche muro. La terminazione fem-
minile reficiundam curaver(unt) non fa certo mettere la nostra
epigrafe tra quelle della terminazione delle sponde. Ad un ponte
non è a pensare. Il femminino rèftciundam, richiamerebbe sola-
mente una parte di un ponte, la pila (pilam reficiundam, p. es.).
Ma, oltre che non vi sarebbe esempio nella storia edilizia antica,
di un'epigrafe posta per un parziale risarcimento di un ponte,
vi si oppone la mole stessa del monumento, lungo più di due metri
e mezzo. Avrebbe occupato tutta la lunghezza della pila del pri-
mitivo ponte Cestio; è ciò non avrebbero mai fatto gli antichi.
Non rimane quindi che pensare alla ripa del Tevere.
Il verbo reficere, ammette di necessità la preesistenza di
una vera e propria costruzione: un argine, una ripa costruita.
E qui si affaccia spontanea una questione alquanto confusa
ed intricata.
Il Tevere, è stato negli antichi tempi racchiuso negli argini
costruiti, come appunto si sta oggi facendo ? La ripa costruita,
comprese tutto il corso urbano del fiume, od una parte soltanto ?
Sino dal periodo reale, le rive dovettero necessariamente es-
sere munite con arginature, costruite nei punti ove maggiore era la
comunicazione tra la città ed il fiume, nel tratto cioè oggi com-
preso dalle pendici dell'Aventino ai resti dell'antico ponte Emilio,
tratto nel quale faceva capo tutto l'antichissimo sistema di fo-