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La serie
fra i capi di questi servizi, una volta diretti dai censori ; quindi
si ritenne opportuno di unirli nuovamente sotto una stessa direzione.
Ciò è giusto, ma tuttavia è lecito chiedere : quando, al cominciar
dell'impero, le attribuzioni dei censori si concentrarono nelle mani
del principe, chi furono gli amministratori delle cloache ? Il Thé-
denat non lo dice. Lo Jordan (Topographie_, I, 1, 444), ritiene che
esse fossero, anche prima di Traiano, amministrate dai curatores
Tiberis, sebbene la estensione dei loro poteri sulle cloache non
comparisca ufficialmente che nei monumenti epigrafici da Traiano
in poi. Ma questa mi pare una semplice congettura ; e d'altra
parte, se veramente i curatori del Tevere avessero avuto, fino dalla
loro origine, l'amministrazione delle cloache, perchè Dione, nel passo
sovracitato, non ne farebbe menzione? Il Mommsen (op. cit., 1054)
è invece d'avviso che i curatores ridarmi abbiano avuta, per la
prima volta, al tempo di Traiano, la sorveglianza delle cloache
nello stesso tempo che il titolo, ed ha, a parer mio, pienamente
ragione; ma ciò lascia sempre aperta la questione testé formu-
lata: da chi fossero amministrate le cloache prima di Traiano,
questione che, nello stato delle nostre fonti, non sapremmo ri-
solvere.
4. L'ufficio dei curatori del Tevere chiamavasi statio alvei
Tiberis et cloacarum sacrae urbis (C- VI, 1224), come l'ufficio
dei curatori delle acque dicevasi statio aquarum. Il personale
dipendente dai curatori e poi dal curatore del Tevere era senza
dubbio numeroso, ma il materiale epigrafico è così scarso che
non possiamo ricostruirlo che in piccolissima parte. Le lapidi ci
hanno fatto conoscere : a) un praifectus curatorum alvei Tiberis
(C. X, 787) ; b) un èm'cQOTrog Kaltìccoog nqòg o%i)ctig Tifit'Qsoic
— procurato!- Caesaris adripas Tiberis (C. I. G., Ili, 3991);
c) un adiulor curaloris alvei Tiberis et cloacarum (C. XIV,
172); d) un commentariensis urbis albei Tiberis (Eph. Èp'., Ili, 48).
L'Hirschfeld (Untersuchungen, I, p. 153) crede che le attribuzioni
dei due primi officiali debbansi mettere in relazione coi lavori
La serie
fra i capi di questi servizi, una volta diretti dai censori ; quindi
si ritenne opportuno di unirli nuovamente sotto una stessa direzione.
Ciò è giusto, ma tuttavia è lecito chiedere : quando, al cominciar
dell'impero, le attribuzioni dei censori si concentrarono nelle mani
del principe, chi furono gli amministratori delle cloache ? Il Thé-
denat non lo dice. Lo Jordan (Topographie_, I, 1, 444), ritiene che
esse fossero, anche prima di Traiano, amministrate dai curatores
Tiberis, sebbene la estensione dei loro poteri sulle cloache non
comparisca ufficialmente che nei monumenti epigrafici da Traiano
in poi. Ma questa mi pare una semplice congettura ; e d'altra
parte, se veramente i curatori del Tevere avessero avuto, fino dalla
loro origine, l'amministrazione delle cloache, perchè Dione, nel passo
sovracitato, non ne farebbe menzione? Il Mommsen (op. cit., 1054)
è invece d'avviso che i curatores ridarmi abbiano avuta, per la
prima volta, al tempo di Traiano, la sorveglianza delle cloache
nello stesso tempo che il titolo, ed ha, a parer mio, pienamente
ragione; ma ciò lascia sempre aperta la questione testé formu-
lata: da chi fossero amministrate le cloache prima di Traiano,
questione che, nello stato delle nostre fonti, non sapremmo ri-
solvere.
4. L'ufficio dei curatori del Tevere chiamavasi statio alvei
Tiberis et cloacarum sacrae urbis (C- VI, 1224), come l'ufficio
dei curatori delle acque dicevasi statio aquarum. Il personale
dipendente dai curatori e poi dal curatore del Tevere era senza
dubbio numeroso, ma il materiale epigrafico è così scarso che
non possiamo ricostruirlo che in piccolissima parte. Le lapidi ci
hanno fatto conoscere : a) un praifectus curatorum alvei Tiberis
(C. X, 787) ; b) un èm'cQOTrog Kaltìccoog nqòg o%i)ctig Tifit'Qsoic
— procurato!- Caesaris adripas Tiberis (C. I. G., Ili, 3991);
c) un adiulor curaloris alvei Tiberis et cloacarum (C. XIV,
172); d) un commentariensis urbis albei Tiberis (Eph. Èp'., Ili, 48).
L'Hirschfeld (Untersuchungen, I, p. 153) crede che le attribuzioni
dei due primi officiali debbansi mettere in relazione coi lavori