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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 17.1889

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Gatti, Giuseppe: Trovamenti risguardanti la topografia e la epigrafia urbana, [39]
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https://doi.org/10.11588/diglit.13631#0435

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e la epigrafìa urbana

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assai probabilmente è stata trovata di recente in Roma. È alta
m. 0,17, larga m. 0,13, grossa m. 0,10. Superiormente vi sono
i fori, nei quali era impernata una piccola statua; nella fronte
v'è incisa la dedicazione:

GENI • AVG • SAC

M-CALPVRNIVS-HÓSPeS
M • MARCI VS • SERE NVS

D D

Il monumento è d'indole privata, ed attesta il culto reli-
gioso che le due persone nominate nell' iscrizione prestavano al
Genio di Augusto. È noto, che dopo la battaglia e la vittoria
d'Azio non solamente il Genius Augusti fu associato ai Lari nel
culto pubblico; ma questa nuova divinità fu anche introdotta
nella religione domestica con un senatusconsulto ricordato da
Cassio Dione (LI, 19), e d'allora in poi i simulacri ne furono
collocati nel sacrario di ogni casa privata (').

Non sono però comuni le epigrafi dedicate al Genio di Cesare
Augusto come domestica divinità ; e perciò la basetta testé rin-
venuta non è priva di una certa importanza. Ne ho presenti duo
altre soltanto : una della Spagna Tarraconese, dedicata da L. Trebio
Menofilo GENIO AVGVSTI DIVI F • (CI. L. II, 3524) ed una
del Norico, dedicata GENIO AVG • ET LARIBVS da P. Ursinio
Maturo e Cassia Censorina (C. /. L. Ili, 5158). L'iscrizione votiva
Genio Augusti et Laribus jiaterms, edita come romana dal Donati
e dall'Orelli (1667) e proposta dal eh. De-Vit quale esempio di
dedicazione al Genius Augusti (2), non è genuina, ma falsificata dal
dotto abate Benedettino Pier Luigi Galletti (3). Il quale, mentre
ha acquistato grande e meritata fama negli studi storici ed ar-

(') V. Marquardt, ròm. Staatsverw. Ili2, 127.

(2) Onomast. toni. Ili p. 227.

(3) Cf. C. I. L. VI, 5 n. 3334*.
 
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