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Cicognara, Leopoldo
Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia sino al secolo di Napoleone per servire di continuazione alle opere di Winckelmann e di d'Agincourt (Band 1) — Venedig, 1813 [Cicognara, 18-1; 2486-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1184#0157
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. CAPITOLO PRIMO ,55

la torre. Si fabbricarono parimente in molti altri luoghi d'Italia grandiose tor-
ri eminenti, si cinsero di mura molte città e si diffuse per tutto il gusto di
edificare con solidità e con magnificenza.

Ben presto l'Italia si trovò abbellita delle cattedrali di Venezia, di Pisa,
di Firenze, di Siena, di Padova, d' Orvieto, di Bologna, di Milano e final-
mente della basilica Vaticana e del santuario di Loreto, senza parlare di al-
tre non meno insigni benché minori in Modena, in Ferrara, in Treviso, in
Arezzo, luoghi tutti dai quali ne venne sommo incoraggiamento alle arti, ono-
re agli artisti e gloria alle nazioni. E accadde in questi sontuosi templi mo-
derni siccome sappiamo esser negli antichi accaduto , che se ne ornarono le
pareti con pitture, con statue, con bassi rilievi, il più spesso niente allusivi e
conformi alla divinità cui fu il tempio dedicato. Anche Paolo Emilio (per ad-
durre un esempio in luogo di cento) dedicò una Fortuna di Fidia nel tempio
di Minerva a Roma, quantunque nulla di più alieno vi sia per porsi nel tem-
pio di Minerva, emblema della prudenza, che il simulacro della temeraria
Fortuna. I Romani con proprio vocabolo dicevano a questo porre nei templi
opere d'arte dedicare, e i greci avevano pure una parola che significava de-
positare. Ma si è anche oltrepassato nei templi moderni ciò eh' è relativo a
questa specie di dedicazione d'imagini e di opere preziose dell'arte, e ultro-
neamente a ciò che potesse riguardarsi come dedicazione votiva; poiché men-
tre gli antichi non avevano 1' uso di eriger i sepolcri nell'interno del tempio,
ma nelle vie publiche, nelle ville, nei luoghi suburbani e in recinti a ciò de-
stinati ( come si è osservato nei cimiterj e colombai'} scopertisi in cui erano
tumulati gli estinti) nei moderni templi al contrario si erigono oltre tante al-
tre specie di monumenti ed ornati, i mausolei che prima riservati gelosa-
mente ai ministri e ai capi del culto, in fine indistintamente concessi ad ogni
classe di grandi e potenti, fanno una pompa lussureggiante dell'arte, quan-
tunque spesso distraggano l'attenzione dalla semplice eleganza degli edifiz}-,
sopraccaricando d'abbellimento eccessivo le sacre pareti.

Le descrizioni ch'io darò di alcuni dei principali templi d'Italia non saran-
no però quali potrebbe desiderarle alcuno che non ne conoscesse la figura, la
mole od i pregj, ne saranno piene'di quelle immense ed utilissime particolarità
che esaurir possono particolarmente questa materia. Diverso è il punto di vi-
sta con cui intendo io di riguardare questi sacri edifiz}, e soltanto mi pro-
pongo d'illustrare alcune circostanze relative al mio assunto, sia rivendican-
do l'onor dell' Italia, sia indicando le cause per cui la scultura e le arti furo-
no coltivate e promosse. Chi bramasse più minute e circostanziate descrizioni
non ha che'a leggere i molti libri che sono in queste materie publicati, guar-
dandosi dal prestar fede però a troppe asserzioni e favole che contengono, e a
molti errori di cui purtroppo per indolenza, o per pregiudizio sono ripieni.
 
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