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Pernier, Luigi
Il palazzo Minoico di Festòs: scavi e studi della missione archeologica italiana a Creta dal 1900 al 1950 (Band 1): Gli strati più antichi e il primo palazzo — [Rom], 1935

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https://doi.org/10.11588/diglit.8056#0044
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CAPITOLO II

ESPLORAZIONI ITALIANE NEL TERRITORIO MINOICO
DI FESTOS - GLI SCAVI DEL GRANDE PALAZZO

A. - Fino da quando iniziò a Creta le sue ricerche, nel 1884, Fede-
rico Halbherr, esplorando la pianura di Messarà e i monti circostanti,
non solo metteva in luce meravigliosi monumenti della civiltà greca
a Gortina e nell'antro dell' Ida, ma ricercava anche quelli dell'età
anteriore, convinto dell'eccezionale importanza avuta da Creta nell'età
micenea.38)

Mentre l'Evans studiava i segni della primitiva scrittura pitto-
grafica cretese, incisi sulle pietre che veniva raccogliendo nei suoi
viaggi attraverso l'isola, l'Halbherr gli segnalava le circostanze della
scoperta dell'antichissimo deposito funebre di H. Onùphrios, a nord
di Festòs, scoperta fatta casualmente nel 1887.39)

Altri oggetti micenei e sub-micenei l'Halbherr segnalava o sco-
priva ad Anòja Messaritica,40) a Cùrtes4l) e proponeva come prin-
cipale oggetto di ricerca e di studio le testimonianze di quell'antichis-
sima civiltà a quanti, sotto la sua guida, andavano a far parte della
Missione italiana in Creta.

Fra questi Lucio Mariani, nel 1893, dedicò uno studio speciale
ai vasi di Camàres e, per il primo, li fece conoscere con fedeli ripro-
duzioni grafiche a colori, da lui eseguite dinanzi agli originali del
Museo di Candia.42)

Nel 1894 Antonio Taramelli, con straordinario fervore, si rivolse
alla esplorazione della zona malarica, che corrisponde ai "Phaestia
regna „ e dei monti che la racchiudono. Dopo aver studiato e rilevato
alcune piccole tombe a cupola (tholoi), scoperte dai paesani vicino al

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