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https://doi.org/10.11588/diglit.8056#0221
chiusura. Ciò prova che l'apertura di tale porta è connessa con la
costruzione dei vani V-VII. I fianchi del passaggio sono coperti
d'intonaco: di sola calce sugli ortostati, di argilla con sopra calce sul
residuo spessore del muro. Notevole il rivestimento circolare, a più
strati di calce sovrapposti, alla base dello spigolo sud-ovest della
porta. Anche questo prova che la porta, almeno sulla fronte esterna,
non aveva battenti di chiusura. Il pavimento del passaggio conserva
due lastre di gesso ma, in parte, doveva esser fatto con intonaco di
calce, che arrotondava gli angoli d'incontro con le pareti e con le
banchine. Anche lo scalino interno per salire al vano Vili, alto m. 0,21,
e il dislivello di questo rispetto al plinto degli ortostati, indica che il
vano Vili era in origine accessibile da est, non esistendo ivi la porta
attraverso gli ortostati.
i3. - Il vano Vili (m. 3,62x2,57), riconoscibile come sacello,19'
aveva una tavola da libazione, incastrata nel pavimento, del quale si
conserva qualche lastra in gesso (fig. 82); ma la rimanente parte di
esso era rivestita d'intonaco di calce in color bianco (avanzo
all'angolo sud-ovest). Le pareti a sassi rozzi, uniti con argilla
rossa, erano coperte di doppio intonaco, uno di argilla ordinaria,
l'altro di calce. Lungo tutti i lati, meno a sud, corrono banchine
alte m. 0,23-0,25, fatte con sassi e argilla, rivestite superiormente
di lastre di gesso e in origine intonacate con calce. All'estremità
meridionale della banchina a est, vi è una piccola cavità per ripo-
stiglio di oggetti (fig. 83).
Dall'angolo sud-est un andito a fiancate intonacate, con ban-
chine alla base, introduceva nel vano IX e si addentrava al disotto
dello scalone 66.
Nell'interno si conservano ora soltanto mattoni, cotti forse
dall'incendio, trovati nello scavo di questo e dei vani adiacenti a est
degli ortostati.
' 196 '
costruzione dei vani V-VII. I fianchi del passaggio sono coperti
d'intonaco: di sola calce sugli ortostati, di argilla con sopra calce sul
residuo spessore del muro. Notevole il rivestimento circolare, a più
strati di calce sovrapposti, alla base dello spigolo sud-ovest della
porta. Anche questo prova che la porta, almeno sulla fronte esterna,
non aveva battenti di chiusura. Il pavimento del passaggio conserva
due lastre di gesso ma, in parte, doveva esser fatto con intonaco di
calce, che arrotondava gli angoli d'incontro con le pareti e con le
banchine. Anche lo scalino interno per salire al vano Vili, alto m. 0,21,
e il dislivello di questo rispetto al plinto degli ortostati, indica che il
vano Vili era in origine accessibile da est, non esistendo ivi la porta
attraverso gli ortostati.
i3. - Il vano Vili (m. 3,62x2,57), riconoscibile come sacello,19'
aveva una tavola da libazione, incastrata nel pavimento, del quale si
conserva qualche lastra in gesso (fig. 82); ma la rimanente parte di
esso era rivestita d'intonaco di calce in color bianco (avanzo
all'angolo sud-ovest). Le pareti a sassi rozzi, uniti con argilla
rossa, erano coperte di doppio intonaco, uno di argilla ordinaria,
l'altro di calce. Lungo tutti i lati, meno a sud, corrono banchine
alte m. 0,23-0,25, fatte con sassi e argilla, rivestite superiormente
di lastre di gesso e in origine intonacate con calce. All'estremità
meridionale della banchina a est, vi è una piccola cavità per ripo-
stiglio di oggetti (fig. 83).
Dall'angolo sud-est un andito a fiancate intonacate, con ban-
chine alla base, introduceva nel vano IX e si addentrava al disotto
dello scalone 66.
Nell'interno si conservano ora soltanto mattoni, cotti forse
dall'incendio, trovati nello scavo di questo e dei vani adiacenti a est
degli ortostati.
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