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Rocznik Muzeum Narodowego w Warszawie — 36.1992

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Otto, Maria; Muzeum Narodowe w Warszawie [Mitarb.]: Krakowska "Vanitas" w Muzeum Narodowym w Warszawie
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https://doi.org/10.11588/diglit.19644#0223

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LA RAPPRESENTAZIONE VANITAS DI CRACOVIA NEL MUSEO
NAZIONALE DI VARSAVIA

IL RIASSUNTO

Nel suo articolo l'autrice analizza una delie otto tavole del retabulum di Santa Caterina di Siena nella chiesa dei
Domenicani di Cracovia che ora si trovano nel Museo Nazionale di Varsavia.

Il programma iconografico del retabulum fu ispirato dalia Legenda Major — la vita delia Santa scritta dal suo
confessore Raimondo di Capua. La tavola reppresenta una scena di mortificazione delia Santa. Quasi tutti
i particolari delia rappresentazione seguono il testo di Raimondo. Caterina è rappresentata come una giovinetta
prima del suo ingresso in convento, nell'atto di flagellarsi con una catena, in ginocchio davanti al crocifisso. II fatto
è narrato da un passo delia leggenda. La testa delia Santa è avvolta in un panno, giacché secondo la leggenda,
Caterina per evitare il matrimonio si era imbruttita tagliandosi i capelli, e per timoré délia madré copriva la testa con
un panno. Sul mobile, fra la Santa e il crocifisso è posata una stoffa bianca difficile da identificare. Secondo il versetto
délia leggenda il diavolo avrebbe gettato di fronte alla Santa in preghiera una bella stoffa per distaccarla dal modo di
preghiera e suscitare il suo interesse per le bellezze délia vita temporale.

Oltre ai riferimenti alla leggenda di Raimondo la scena delia Mortificazione comprende due elementi simbolici,
che permettono di annoverarla fra le rappresentazioni del génère detto Vanitas sulle vanità del mondo incentrato sul
pensiero délia morte: una clessidra situata sul banco e un'illegibile iscrizione sulla benda sul pavimento aile spalle
délia Santa. La clessidra è uno dei simboli délia morte, cosi come le iscrizioni con brevi massime come Memento moń
si trovano spesso nelle rappresentazioni Vanitas.

Le rappresentazioni simbolicche di questo tipo si propagarono nel rinascimento e nel maniérisme II nostro
quadro che puô essere datato al primo decennio del sedicesimo sècolo è il primo esempio di Vanitas nell'arte polacca.
 
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