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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. I
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Urbini, Giulio: Le opere d'arte di Spello, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0052

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LE OPERE D'ARTE DI SPELLO

(Continuaz. e fine - V. anno 11, fase. V).

III.

Sn Yia del Calzo, impropriamente ribattezzata « delle Torri
j di Properzio », la casa n. 30 era adorna d'una porta di
caciotta, venduta nel 1892 per dugencinquanta lire, sebbene
fosse, con tutta probabilità, di Rocco da Yieenza. Molti ricor-
deranno la vaghezza de' suoi profili e la delicatissima ese-
cuzione dei particolari, tra cui due tondi coi mezzibusti del
| Petrarca e di Laura, ne' triangoli mistilinei sotto il corni-
1 cione, e nel sottil fregio il bisticcio OSTIVM IIOSTIBYS
OBSTO.

Tornando poi in Yia Cavour, si vede sulla facciata di casa
Bocci (n. 30) un affresco rappresentante la Madonna col bam-
bino, che se non e del Pinturicchio, a cui l'assegna il Gsell
Fels, tuttavia aneli e pel Crowé e pel Cavalcasene ricorda
molto la sua maniera.

Innanzi a questa casa v'è la chiesa di Sant'Andrea Apo-
stolo, con un convento messo dai cronisti di Spello tra quelli che si dicono fondati da san
Romualdo, e notato negli Annali Camaldolesi come appartenente al loro Ordine nel 1025. Ma
la chiesa, per quanto antica, non pare di quel secolo. La facciata ha perduto, nel rimoder-
namento della parte superiore, anche il suo finestrone orbicolare ; ma conserva la porta ro-
manica con l'arco cinto da una sopratfascia e da tre modanature, e ornato di un basso schiac-
ciato rilievo a treccia viminea, che, se fosse, come pare, della fine del secolo vili o dei
primordi del ix, avrebbe dovuto appartenere a un altro edilizio. — Anche nell'architettura del-
l'interno si distinguono diverse età. La costruzione delle volte nel coro e nel punto d'interse-
zione della croce latina accennerebbe pel Laspeyres al duodecimo secolo ; ma l'abside ottagona
s'apre ad arco acuto, come ad arco acuto è il finestrone del coro, che si vede bene all'esterno;
come acuti son gli archi dei due bracci laterali a forma di cappelle quadrangole.

Ai lati dell'ingresso sono dedicati a san Francesco e a sant'Antonio due Tabernacoli
del cinquecento, ossia duo nicchie rettangolari aperte nel muro e decorate con bella fronte di
pietra, dal basamento adorno di mascheroncini, di fogliami, di figurette di santi, sul quale
posano due semicolonne striate, aderenti a larghi pilastri incassati (che alcuni oggi dicono
lesene), per sostegno della trabeazione con frontespizio.

Por costruire la scaletta dell'organo fu tagliata a metà un'antica Cappella di buona archi-
tettura, ridotta poi a cimitero; e i dipinti quattrocentistici, ond'era tutta decorata, si sono
rovinati specialmente per l'uso che avevano i becchini d'inchiodar sui muri tibie e altre ossa,
quasi strani trofei «lolla morte!
 
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