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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. III
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0281

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MISCELLANEA

Una rettifica rispetto ai giudizi di Gio-
vanni Morelli. — La rettifica non concerne il
Morelli stesso, sì bene l'autore dell'articolo in-
torno a lui e alla critica moderna. Se le figure
scelte ad illustrare un articolo hanno l'intento di
rendere più chiaro, starei per dire più palpabile,
quanto viene esposto e spiegato nel testo, non
può riescire se non deplorevole un errore, uno
scambio che si verificili di una figura per un'al-
tra. E quanto è accaduto allo scrivente, rispetto
alla terza figura che viene di seguito al testo che
ne fa menzione, per una svista accidentale onde
al lettore viene posto sotto gli occhi un quadro
di una Madonna della Galleria di Bergamo invece
di un altro. Questa infatti, che ci si presenta nella
figura terza, non è già la stessa che è intesa nel-
l'avvertimento del testo, là dove questo mirava ad
accennare un esempio della fallacia della fede
prestata ciecamente alle firme apposte ai quadri.
(Vedi fascicolo marzo-aprile dell'anno in corso, p. 83).
E quindi un' errata-corrige da non trascurarsi
quello pel quale si porge qui al lettore l'imagine
da sostituire sotto la designazione della fig. 3a.

Poiché c'è da rallegrarsi che anche sui remoti
colli di Bergamo incominci ad albeggiare il lume
del raziocinio critico, è bene venga constatato quale
sia veramente la bella opera di Ambrogio Borgo-
gnone, che la Direzione della Galleria si è risolta
a rivendicargli sopra luogo coli'unanime consenso
degli intelligenti, in onta al nome di Bernardo
Zenale messovi da matio estranea. Nulla di più
evidente! si dirà da molti anche senza aver ve-
duto il dipinto, tanto apparisce palese la mano e
il genio dell'ottimo ambrosiano sia nei tipi delle
figure, sia nel carattere dello sfondo a svariati

Archivio Storico dell'Arte, serie 2*, anno II, fase. III.

motivi e nell'esecuzione d'ogni singolo particolare
decorativo. E non ostante, i pregiudizi ai quali si
è accennato furono la causa per cui il quadro
venne fino a poco fa registrato nel novero di
quelli del trevigliese Bernardo Zenale; di quello
Zenale tuttora si poco conosciuto, da che non esi-
stono altre opere autentiche di lui, se non quelle
fatte in comune col socio e concittadino Bernar-
dino Butinone, dalle quali per verità già si desu-
mono le caratteristiche di artisti diversi, per
quanto appartenenti alla stessa Scuola lombarda.

La figura fu posta per isbaglio sotto il n. 3
nell'articolo surriferito. Troverebbe pur essa il suo
posto conveniente accanto al testo, ma alquanto
più avanti, cioè là dove si parla di altro pittore
lombardo, cioè di Bernardino de' Conti. Quivi ci
si è provati a dimostrare che il Morelli non si
era formato un concetto esatto della fisionomia
propria dell'accennato pittore, da che una serie
di opere venute alla luce posteriormente e auten-
ticate da firme ben attendibili servono ad impri-
merci di lui un' imagine meno lusinghiera, se
vuoisi, ma più genuina di quella intesa dal va-
lente critico. Che questi poi, come avviene facil-
mente per parte di chi si mette sulla via della
diffidenza, fosse andato troppo oltre talvolta nel
mettere in dubbio la schiettezza delle firme, si è
detto essersi verificato appunto nel caso di que-
st'altra Madonna col Bambino appoggiato al suo
seno, dove la segnatura è condotta in realtà con
ben altra precisione che in quella del così detto
Zenale e si accorda inoltre perfettamente con al-
tra analoga, provata per autentica, ond'è munito
un ritratto della raccolta del cav. C. Benigno
Crespi di Milano.

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