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0.5
1 cm

490
MISCELLANEA
ticolareggiatamente i lavori in discorso. Di essi qual- Ultimo fra gli articoli AaW Annuario spettanti
che avanzo, benché in istato molto trascurato e : al nostro argomento è una memoria del dottore
rovinoso, si ò conservato fino a oggidì nella deco- Mackowsky sul celebre lavamani nella sacrestia
razione della vòlta dell'atrio, nelle cui pitture si vecchia di San Lorenzo a Firenze (Das Lavabo in
riconosce la mano del Ricciarelli, e negli stucchi 1 San Lorenzo zu Florenz). La questione del suo
di due ambienti del fabbricato. Lo scrivente, oltre i autore, come si sa, è controversa. Il Vasari lo dice
alla pianta di quest'ultimo ed oltre la descrizione un lavoro comune di Donatello e Verrocchio, pren-
particolareggiata dell'architettura e della decora- i dendo la sua notizia dal libro del Billi (dal quale
zione dà anche un saggio in disegno di quest'ul- lo ripete anche l'anonimo Gaddiano); l'Albertini
invece lo attribuisce ad Antonio Rossellino. Il no-
stro autore, analizzando l'opera nel suo stile e
nella esecuzione tecnica, non vi trova le noie ca-
ratteristiche del genio di Donatello, invece vor-
tima. E crede che il Gianmaria rammentato dal
Vasari come uno degli autori principali di essa,
non può essere altri se non Gianmaria Falconetto,
il noto architetto veronese, eccellente in siffatti
lavori, come ne fanno prova i due casini da lui
costrutti e decorati per Luigi Cornaro a Padova,
ancora esistenti. Si chiude l'articolo colla riprodu-
zione di alcune testimonianze letterarie in cui poeti
contemporanei, come il Cadamosto da Lodi e An-
gelo Colocci, hanno decantato i vezzi della creazione
del cardinale di Sant'Adriano.
Il dott. Guglielmo Bode in un breve cenno dà
contezza di un acquisto recente del Museo di Berlino
{Die Bronzebilste des Francesco dei Nero irti Berlina-
Museum). E questo un magnifico busto in bronzo
di Francesco del Nero, tesoriere di Clemente VII
a Roma. Il Bode in una cappella, ossia recesso,
di solito chiuso, della chiesa di Santa Maria sopra
Minerva a Roma ha ritrovato il suo monumento
sepolcrale la cui iscrizione lo dice morto nel 1563.
E in questo monumento si vede ancora una copia
o replica in marmo alquanto inferiore nello stile e
nell'esecuzione, del busto in discorso. Il Bocchi
sue « Bellezze di Firenze » il pa-
ia del Nero, rammenta in esso
) una testa di bronzo di Fran-
che essa sia identica col busto
Ilice dall'essere stati rari i busti
rebbe ravvisarvi il fare di due distinti maestri.
Per la lastra di marmo colla corona di foglie di
quercia e collo sparviere che tiene in uno de'suoi
artigli il diamante col motto di « Semper » — di-
visa questa, come si sa, di Piero il gottoso — che
forma quasi il fondo per il lavamani proprio, egli
mette fuori il nome di Antonio Rossellino, mentre
attribuisce quest'ultimo al Verrocchio, adducendo
fra gli altri suoi argomenti di stile, anche la cir-
costanza che i due mostri femminili che sostengono
la vasca del lavamani si trovano ripetuti quasi
identici sulla corazza del busto in terracotta di
Lorenzo il Magnifico presso il signor Shaw di Bo-
ston, opera che unanimemente si attribuisce alla
bottega del Verrocchio. Per spiegar poi come sa-
rebbe avvenuto il succedersi di questi due maestri
nell'esecuzione della stessa opera, egli emette l'ipo-
tesi che essendo morto Donatello senza aver po-
tuto dar compimento alla decorazione della sacre-
stia vecchia col fornire il lavamani, questo fosse
commesso al Rossellino, che il Vasari dice essere
stato discepolo di Donatello. Il Rossellino, occupato
a quel tempo già di altri più importanti lavori,
non si sarebbe soverchiamente affrettato di ese-
cro e cinquecento, per cagione \ guire la commissione, sicché alla morte di Piero
, difficoltà del loro lavoro, sicché ! de' Medici (1469) non ne sarebbe stato finito se
conservati che pochi. La circo- non il fondo. Avendo poi il Verrocchio con grande
soddisfazione dei committenti, Lorenzo e Giuliano,
dato esecuzione al celebre monumento mediceo
nella sagrestia vecchia, ed essendo ancora rimasto
in stato incompiuto il lavamani per ragione del-
l'essere o assente od occupato di altri lavori il
Rossellino, il Magnifico ne avrebbe affidato il com-
pimento al Verrocchio. Del resto, il nostro autore
nell'opera in discorso non ravvisa la mano stessa
dei due maestri, bensì quelle dei loro discepoli che
avrebbero messi in esecuzione i modelli forniti dal
busto in marmo del monumento
copia di quello in bronzo, rende
bio l'essere quest'ultimo il mede-
iva nel palazzo fiorentino: esso
aonumentale del personaggio ri-
opo la sua morte si copiò poi la
collocata sul suo monumento se-
Circa l'autore del busto di Ber-
i è riuscito a rintracciare qualche
soltanto certo che era fiorentino
irca alla metà del cinquecento, i Rossellino e dal Verrocchio.
MISCELLANEA
ticolareggiatamente i lavori in discorso. Di essi qual- Ultimo fra gli articoli AaW Annuario spettanti
che avanzo, benché in istato molto trascurato e : al nostro argomento è una memoria del dottore
rovinoso, si ò conservato fino a oggidì nella deco- Mackowsky sul celebre lavamani nella sacrestia
razione della vòlta dell'atrio, nelle cui pitture si vecchia di San Lorenzo a Firenze (Das Lavabo in
riconosce la mano del Ricciarelli, e negli stucchi 1 San Lorenzo zu Florenz). La questione del suo
di due ambienti del fabbricato. Lo scrivente, oltre i autore, come si sa, è controversa. Il Vasari lo dice
alla pianta di quest'ultimo ed oltre la descrizione un lavoro comune di Donatello e Verrocchio, pren-
particolareggiata dell'architettura e della decora- i dendo la sua notizia dal libro del Billi (dal quale
zione dà anche un saggio in disegno di quest'ul- lo ripete anche l'anonimo Gaddiano); l'Albertini
invece lo attribuisce ad Antonio Rossellino. Il no-
stro autore, analizzando l'opera nel suo stile e
nella esecuzione tecnica, non vi trova le noie ca-
ratteristiche del genio di Donatello, invece vor-
tima. E crede che il Gianmaria rammentato dal
Vasari come uno degli autori principali di essa,
non può essere altri se non Gianmaria Falconetto,
il noto architetto veronese, eccellente in siffatti
lavori, come ne fanno prova i due casini da lui
costrutti e decorati per Luigi Cornaro a Padova,
ancora esistenti. Si chiude l'articolo colla riprodu-
zione di alcune testimonianze letterarie in cui poeti
contemporanei, come il Cadamosto da Lodi e An-
gelo Colocci, hanno decantato i vezzi della creazione
del cardinale di Sant'Adriano.
Il dott. Guglielmo Bode in un breve cenno dà
contezza di un acquisto recente del Museo di Berlino
{Die Bronzebilste des Francesco dei Nero irti Berlina-
Museum). E questo un magnifico busto in bronzo
di Francesco del Nero, tesoriere di Clemente VII
a Roma. Il Bode in una cappella, ossia recesso,
di solito chiuso, della chiesa di Santa Maria sopra
Minerva a Roma ha ritrovato il suo monumento
sepolcrale la cui iscrizione lo dice morto nel 1563.
E in questo monumento si vede ancora una copia
o replica in marmo alquanto inferiore nello stile e
nell'esecuzione, del busto in discorso. Il Bocchi
sue « Bellezze di Firenze » il pa-
ia del Nero, rammenta in esso
) una testa di bronzo di Fran-
che essa sia identica col busto
Ilice dall'essere stati rari i busti
rebbe ravvisarvi il fare di due distinti maestri.
Per la lastra di marmo colla corona di foglie di
quercia e collo sparviere che tiene in uno de'suoi
artigli il diamante col motto di « Semper » — di-
visa questa, come si sa, di Piero il gottoso — che
forma quasi il fondo per il lavamani proprio, egli
mette fuori il nome di Antonio Rossellino, mentre
attribuisce quest'ultimo al Verrocchio, adducendo
fra gli altri suoi argomenti di stile, anche la cir-
costanza che i due mostri femminili che sostengono
la vasca del lavamani si trovano ripetuti quasi
identici sulla corazza del busto in terracotta di
Lorenzo il Magnifico presso il signor Shaw di Bo-
ston, opera che unanimemente si attribuisce alla
bottega del Verrocchio. Per spiegar poi come sa-
rebbe avvenuto il succedersi di questi due maestri
nell'esecuzione della stessa opera, egli emette l'ipo-
tesi che essendo morto Donatello senza aver po-
tuto dar compimento alla decorazione della sacre-
stia vecchia col fornire il lavamani, questo fosse
commesso al Rossellino, che il Vasari dice essere
stato discepolo di Donatello. Il Rossellino, occupato
a quel tempo già di altri più importanti lavori,
non si sarebbe soverchiamente affrettato di ese-
cro e cinquecento, per cagione \ guire la commissione, sicché alla morte di Piero
, difficoltà del loro lavoro, sicché ! de' Medici (1469) non ne sarebbe stato finito se
conservati che pochi. La circo- non il fondo. Avendo poi il Verrocchio con grande
soddisfazione dei committenti, Lorenzo e Giuliano,
dato esecuzione al celebre monumento mediceo
nella sagrestia vecchia, ed essendo ancora rimasto
in stato incompiuto il lavamani per ragione del-
l'essere o assente od occupato di altri lavori il
Rossellino, il Magnifico ne avrebbe affidato il com-
pimento al Verrocchio. Del resto, il nostro autore
nell'opera in discorso non ravvisa la mano stessa
dei due maestri, bensì quelle dei loro discepoli che
avrebbero messi in esecuzione i modelli forniti dal
busto in marmo del monumento
copia di quello in bronzo, rende
bio l'essere quest'ultimo il mede-
iva nel palazzo fiorentino: esso
aonumentale del personaggio ri-
opo la sua morte si copiò poi la
collocata sul suo monumento se-
Circa l'autore del busto di Ber-
i è riuscito a rintracciare qualche
soltanto certo che era fiorentino
irca alla metà del cinquecento, i Rossellino e dal Verrocchio.