RECENSIONI
Marcel Reymond. La sculpture fiorentine - Les prédé-
cesseurs de l'école fiorentine - La sculpture fioren-
tine au XIV siècle. - Florence, Alinari Frères, 8 via
Nazionale, 1897.
Se all'amatore e allo studioso deve riescire gra-
dito ogni nuovo elemento che gli venga fornito per
procedere alla ricostruzione del grande edificio della
storia dell'arte, siamo certi ch'egli non potrà che
fare buon viso all'opera della quale siamo lieti di
annunciare l'apparizione. Il volume, in-4, di 220 pa-
gine, intercalato da numerosissime riproduzioni gra-
fiche, che forma il principio di una nuova storia
della scultura fiorentina, già di primo acchito si
presenta simpatico ed attraente per la sua forma
esteriore e la ricchezza del materiale che offre in-
torno a quanto vi è trattato.
Esaminato poi e ponderato parte per parte, rie-
sce interessantissimo per la copia delle osservazioni
e degli ammaestramenti che racchiude, esposti con
intelletto d'amore da un nostro confratello di ol-
tralpe, ammiratore entusiasta dell'Italia e della sua
grande arte.
Chi egli sia già è noto ai lettori di questo pe-
riodico ; della sua competenza poi in fatto di scul-
tura fiorentina egli ha dato prova alcuni anni or
sono con la pubblicazione di un suo pregiato studio
intorno a Donatello, edito in occasione della cele-
brazione del suo centenario, non che in una serie
di artìcoli vertenti pure intorno alla scultura fio-
rentina, nella Gazette des BeauxArts. 1
1 Vedi : «La sculpture fiorentine au xiv° et au xve
sièclcs » nel numero di ottobre 1893 e seg. della Gazette
des Beaux-Arts. Ultimamente poi è uscito un suo vo-
lume in-8, di 278 pagine, intorno ai della Robbia, ricco
pur esso di tesori scultori, presentati in riproduzioni
ricavate da fotografie della ditta Alinari. Sta sotto il
titolo: «Marcel Reymond, Les della Robbia. Florence,
Alinari Frères, éditeurs, 1897 ».
Nell'opera che ci sta dinnanzi egli ha intrapreso
a trattare l'argomento con vie maggiore ampiezza,
mostrando un'attitudine particolare a caratterizzare
e ad apprezzare l'intrinseco valore delle opere dei
primordi, rilevandone i reconditi pregi, altamente
spirituali, pei quali, sotto certi aspetti, non furono
superate da quelle dell'età che si suole general-
mente considerare come l'età d'oro della nostra
arte.
Ne vogliamo tacere di una circostanza che con-
corre ad accrescere la simpatia eh' è destinata a
suscitare fra noi la nobile impresa, di quella cioè per
cui vedesi associata l'opera dello scrittore francese
con quella del fotografo italiano, concordi fra loro
a darsi la mano fraternamente nell'intento comune;
intento avvertito anzi dall'A. con aperta compia-
cenza nella prima pagina del volume, là dove egli
s'esprime nei termini seguenti :
« Il nome del signor Alinari vuole essere iscritto
accanto al mio in capo a quest'opera. In un libro
d'arte è cosa di vie maggiore entità il mostrare le
opere d'arte che il parlarne.
« I progressi della fotografia e della fotoinci-
sione hanno interamente trasformato le condizioni
della critica d'arte e la maniera di pubblicare i
libri.
« Non è stato se non mediante la fotografia che
si sono potuti fare i paragoni e gli studi di det-
taglio, che la critica antica era impotente d'intra-
prendere. Si può affermare senza esagerazione che
collezioni tali, quali quelle della ditta Alinari, che
comprende meglio che 30 mila lastre, sono state
il punto di partenza e la causa principale di tanti
studi rilevanti per cui negli ultimi anni si è rin-
novata la critica italiana. E le numerose fotoinci-
sioni che oggidì illustrano i libri d'arte permettono
al lettore di seguire vie meglio il pensiero dello
Marcel Reymond. La sculpture fiorentine - Les prédé-
cesseurs de l'école fiorentine - La sculpture fioren-
tine au XIV siècle. - Florence, Alinari Frères, 8 via
Nazionale, 1897.
Se all'amatore e allo studioso deve riescire gra-
dito ogni nuovo elemento che gli venga fornito per
procedere alla ricostruzione del grande edificio della
storia dell'arte, siamo certi ch'egli non potrà che
fare buon viso all'opera della quale siamo lieti di
annunciare l'apparizione. Il volume, in-4, di 220 pa-
gine, intercalato da numerosissime riproduzioni gra-
fiche, che forma il principio di una nuova storia
della scultura fiorentina, già di primo acchito si
presenta simpatico ed attraente per la sua forma
esteriore e la ricchezza del materiale che offre in-
torno a quanto vi è trattato.
Esaminato poi e ponderato parte per parte, rie-
sce interessantissimo per la copia delle osservazioni
e degli ammaestramenti che racchiude, esposti con
intelletto d'amore da un nostro confratello di ol-
tralpe, ammiratore entusiasta dell'Italia e della sua
grande arte.
Chi egli sia già è noto ai lettori di questo pe-
riodico ; della sua competenza poi in fatto di scul-
tura fiorentina egli ha dato prova alcuni anni or
sono con la pubblicazione di un suo pregiato studio
intorno a Donatello, edito in occasione della cele-
brazione del suo centenario, non che in una serie
di artìcoli vertenti pure intorno alla scultura fio-
rentina, nella Gazette des BeauxArts. 1
1 Vedi : «La sculpture fiorentine au xiv° et au xve
sièclcs » nel numero di ottobre 1893 e seg. della Gazette
des Beaux-Arts. Ultimamente poi è uscito un suo vo-
lume in-8, di 278 pagine, intorno ai della Robbia, ricco
pur esso di tesori scultori, presentati in riproduzioni
ricavate da fotografie della ditta Alinari. Sta sotto il
titolo: «Marcel Reymond, Les della Robbia. Florence,
Alinari Frères, éditeurs, 1897 ».
Nell'opera che ci sta dinnanzi egli ha intrapreso
a trattare l'argomento con vie maggiore ampiezza,
mostrando un'attitudine particolare a caratterizzare
e ad apprezzare l'intrinseco valore delle opere dei
primordi, rilevandone i reconditi pregi, altamente
spirituali, pei quali, sotto certi aspetti, non furono
superate da quelle dell'età che si suole general-
mente considerare come l'età d'oro della nostra
arte.
Ne vogliamo tacere di una circostanza che con-
corre ad accrescere la simpatia eh' è destinata a
suscitare fra noi la nobile impresa, di quella cioè per
cui vedesi associata l'opera dello scrittore francese
con quella del fotografo italiano, concordi fra loro
a darsi la mano fraternamente nell'intento comune;
intento avvertito anzi dall'A. con aperta compia-
cenza nella prima pagina del volume, là dove egli
s'esprime nei termini seguenti :
« Il nome del signor Alinari vuole essere iscritto
accanto al mio in capo a quest'opera. In un libro
d'arte è cosa di vie maggiore entità il mostrare le
opere d'arte che il parlarne.
« I progressi della fotografia e della fotoinci-
sione hanno interamente trasformato le condizioni
della critica d'arte e la maniera di pubblicare i
libri.
« Non è stato se non mediante la fotografia che
si sono potuti fare i paragoni e gli studi di det-
taglio, che la critica antica era impotente d'intra-
prendere. Si può affermare senza esagerazione che
collezioni tali, quali quelle della ditta Alinari, che
comprende meglio che 30 mila lastre, sono state
il punto di partenza e la causa principale di tanti
studi rilevanti per cui negli ultimi anni si è rin-
novata la critica italiana. E le numerose fotoinci-
sioni che oggidì illustrano i libri d'arte permettono
al lettore di seguire vie meglio il pensiero dello