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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. III
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Jacobsen, Emil: La Regia Pinacoteca di Torino, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0242

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LA REGIA PINACOTECA DI TORINO1

SalaIXII. 2

batteremo ora della scuola neerlandese e della tedesca,
come pure della spaglinola e della francese.

Un trittico (n. 306) con in mezzo la Crocifissione
ed ai lati l'Incoronazione di spine e Cristo mostrato
al popolo, è falsamente attribuito a Lucas van Leyuen.
S'indicò come probabile autore Cornelisz Engelbrecht-
sen, maestro di Lucas, del quale veramente ora si tro-
vano solo due opere accertate (da van Mander), ambedue
nella Galleria della sua patria, Leyden. Il tipo però e
la posa della Maddalena ricordano assai la Maddalena
d'un quadro della Galleria di Cassel « Cristo giardi-
niere », attribuito al pittore amsterdarnese Jacob Cor-
nelisz, che si sviluppò parallelamente all'Engelbrecht-
sen.3 Del resto, pare che il nostro maestro si sia in
varie maniere inspirato a Rogier van der AVeyden ; ciò
non ostante i suoi tipi sono disegnati affatto senz'anima e le mani e i piedi grossolanamente.
Nella carnagione, come pure nel colorito, predomina un tono rossiccio.

Il n. 307 è pure un trittico colla Crocifissione di Cristo. Campeggia nel mezzo svenuta
la Aladre di Dio, sostenuta da Giovanni e Maria. Sonvi cavalieri riccamente vestiti ed armati.
Svolazzano sciarpe e bandiere. Il Cristo inchiodato alla croce è una nobile figura. Stanno
ai lati i due ladroni, e inoltre a sinistra due sante donne e a destra gente a piedi in ric-
chissime vesti. La tecnica è esattissima, il colorito fresco: spicca nelle tinte un vivo rosso-
fragola. Sfondo: un aperto paesaggio d'un luminoso azzurro. La carnagione è bianchiccia con
ombre azzurrognole.

Il quadro è erroneamente attribuito nel catalogo a Bernardo van Orley; ò invece opera
certa del pittore delle mezze figure femminili. I visi bamboleschi e come di porcellana appa-
riscono affatto identici alle caratteristiche mezze figure femminili, che noi incontriamo così
numerose nelle Gallerie italiane, per esempio a Brera e nell'Ambrosiana a Milano. E pure
caratteristico per questo pittore il taglio del vestito, quasi sempre molto scollato e, in regola
generale, d'uno splendente rosso-ciliegia. Raramente si trovano di lui grandi composizioni.
Nel dipinto del quale ora si tratta, si mostra non privo d'un certo talento. Soprattutto è ben

1 Continuazione e fine, vedi anno III, fase. II, pag. 113. catalogo attribuito alla «Scuola di Tiziano».

2 Noto qui che il «Cristo d1Emaus » menzionato 3 Intorno a Jacob Cornelisz, vedi un articolo di
nella prima parte di questo scritto (Sala VII, n. 1896'*) L, Scheibler, Jahrbuch der k. preuss. Kunstsamml., Ili,
è un'antica copia dal quadro originale di Tiziano, tro- S. 19.

vandosi nella Galleria del Louvre sotto il n. 1581. Nel
 
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