NUOVI DOCUMENTI
L'arte dei pittori a Bologna
nel secolo XVI.
Notizie di Giulio Francia,
Amico Aspkrtini, Lodovico Carracci, Tiarini, Guido Reni, ecc.
L'arte dei pittori in Bologna, fin dal xm secolo,
faceva parte della società delle quattro arti (pittori,
spadari, sellari e guainari), della quale rimangono
gli antichi statuti e le matricole: essa, come le altre
corporazioni, eleggeva tra i suoi membri il sindaco,
che regolava l'andamento della società, ne risco-
teva le quote e ne tutelava i diritti. Nel 1569 i pit-
tori si staccarono da quella società e furono incor-
porati all'arte dei bombasari.
I documenti che pubblichiamo si riferiscono al
periodo che va dal 1535 al 1632 e ci mostrano,
diremo così, l'interno di quella società, sempre in
lotta con le arti a cui per forza era stata incorpo-
rata e alla quale si sentiva superiore, « perchè
l'arte della Pittura merita et è solita ad essere ab-
bracciata et favorita da Prencipi, ecc. » (doc. V).
Questi documenti, che appartengono tutti àlVAs-
sunteria d'Arti, presso l'Archivio di Stato di Bolo-
gna, san tolti da una serie che abbiam raccolta
negli archivi e che si riferisce all'arte bolognese
dal tempo del Francia in avanti. Riservando a uno
studio speciale gli altri, rendiam noti intanto questi,
che stanno a se e ci ricordano parecchi pittori, dei
quali si hauno poche notizie.
F. Malaguzzi Valeri.
I.
« Havendo la Compagnia delle quattro arti espo-
sto al R.mo S. Governatore et M.co Reggimento che
in quella compagnia si ritrova esser gran confu-
sione et disordine nel suo governo, et più nel po-
nere gli loro partiti, et etiam suoi ufficiagli, et altro,
come occorre alla giornata il bisogno, et questo è
perchè indifferentemente et giovani et vecchi, senza
ordine di limitare numero di consiglio ognuno pone
fave, dove ogni zorno nascono controversie, scandali
et discordie fra loro, perho hanno supplicato a loro
SS. si vogliano fare opportuna provigione. Alle quali
supplicationi inchinate lor SS. hanno commesso ali
Magnifici m. Filippo Guastavillani, m. Bonaparte
Ghisilieri, m. Giovanni Battista Bianchini et m. An-
tonio Maria Campeggio, suoi collegi, assonti a
darli forma et ritrovar modo conveniente al lor
governo, li quali prima interogati alcuni nomini di
detta Compagnia, pratici et di fede et essi più volte
uditi et essaminati con la presenza dello 111. S. Con-
faloniero di Giustizia et diligentemente considerato
il tutto, hanno di volontà et scienza del predetto
S. Confaloniero et magnifico Reggimento fatto li ca-
pitoli regole et ordinationi ordinano et creano uno
Consiglio di vintiotto nomini zoe 7 per membro:
(seguono 4 righe cancellate) li quali habbino da
governare il tutto di detta compagnia, et che altri
non habbi da metter fave ne manco intervenire ne
suoi consigli, che essi xxyiij. Et che al parer delli
partiti non possano mancho che li duj terzi con-
gregati de gli huomini del ditto consiglio, et non
si possa ottener partito se non per li dui terzi delli
congregati. Item Ordinano niuno possa essere del
consiglio se non sia de Bologna de origine propria
paterna et a vita o al mancho de due di quelli.
Item non possa esser niun de ditto consiglio non
sia al mancho de età de annj 25. Item non possa
esser de consiglio chi non sia mastro di botega et
cum effetto exerciti una de ditte 4 arte.
Item quando acadera mancare alcuno del con-
seglio o per morte o per privazione, se ne abbi da
ellegere uno in luogo di (quello) che mancherà in
questo modo: in luogo del vacliante si ellegga il
L'arte dei pittori a Bologna
nel secolo XVI.
Notizie di Giulio Francia,
Amico Aspkrtini, Lodovico Carracci, Tiarini, Guido Reni, ecc.
L'arte dei pittori in Bologna, fin dal xm secolo,
faceva parte della società delle quattro arti (pittori,
spadari, sellari e guainari), della quale rimangono
gli antichi statuti e le matricole: essa, come le altre
corporazioni, eleggeva tra i suoi membri il sindaco,
che regolava l'andamento della società, ne risco-
teva le quote e ne tutelava i diritti. Nel 1569 i pit-
tori si staccarono da quella società e furono incor-
porati all'arte dei bombasari.
I documenti che pubblichiamo si riferiscono al
periodo che va dal 1535 al 1632 e ci mostrano,
diremo così, l'interno di quella società, sempre in
lotta con le arti a cui per forza era stata incorpo-
rata e alla quale si sentiva superiore, « perchè
l'arte della Pittura merita et è solita ad essere ab-
bracciata et favorita da Prencipi, ecc. » (doc. V).
Questi documenti, che appartengono tutti àlVAs-
sunteria d'Arti, presso l'Archivio di Stato di Bolo-
gna, san tolti da una serie che abbiam raccolta
negli archivi e che si riferisce all'arte bolognese
dal tempo del Francia in avanti. Riservando a uno
studio speciale gli altri, rendiam noti intanto questi,
che stanno a se e ci ricordano parecchi pittori, dei
quali si hauno poche notizie.
F. Malaguzzi Valeri.
I.
« Havendo la Compagnia delle quattro arti espo-
sto al R.mo S. Governatore et M.co Reggimento che
in quella compagnia si ritrova esser gran confu-
sione et disordine nel suo governo, et più nel po-
nere gli loro partiti, et etiam suoi ufficiagli, et altro,
come occorre alla giornata il bisogno, et questo è
perchè indifferentemente et giovani et vecchi, senza
ordine di limitare numero di consiglio ognuno pone
fave, dove ogni zorno nascono controversie, scandali
et discordie fra loro, perho hanno supplicato a loro
SS. si vogliano fare opportuna provigione. Alle quali
supplicationi inchinate lor SS. hanno commesso ali
Magnifici m. Filippo Guastavillani, m. Bonaparte
Ghisilieri, m. Giovanni Battista Bianchini et m. An-
tonio Maria Campeggio, suoi collegi, assonti a
darli forma et ritrovar modo conveniente al lor
governo, li quali prima interogati alcuni nomini di
detta Compagnia, pratici et di fede et essi più volte
uditi et essaminati con la presenza dello 111. S. Con-
faloniero di Giustizia et diligentemente considerato
il tutto, hanno di volontà et scienza del predetto
S. Confaloniero et magnifico Reggimento fatto li ca-
pitoli regole et ordinationi ordinano et creano uno
Consiglio di vintiotto nomini zoe 7 per membro:
(seguono 4 righe cancellate) li quali habbino da
governare il tutto di detta compagnia, et che altri
non habbi da metter fave ne manco intervenire ne
suoi consigli, che essi xxyiij. Et che al parer delli
partiti non possano mancho che li duj terzi con-
gregati de gli huomini del ditto consiglio, et non
si possa ottener partito se non per li dui terzi delli
congregati. Item Ordinano niuno possa essere del
consiglio se non sia de Bologna de origine propria
paterna et a vita o al mancho de due di quelli.
Item non possa esser niun de ditto consiglio non
sia al mancho de età de annj 25. Item non possa
esser de consiglio chi non sia mastro di botega et
cum effetto exerciti una de ditte 4 arte.
Item quando acadera mancare alcuno del con-
seglio o per morte o per privazione, se ne abbi da
ellegere uno in luogo di (quello) che mancherà in
questo modo: in luogo del vacliante si ellegga il