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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. I
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Urbini, Giulio: Le opere d'arte di Spello, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0083

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LE OPERE D'ARTE DI SPELLO

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stesso secolo c'è un angelo (li Legno dipinto, che sembra in atto di benedire, bollo special-
mente nella testa e soprattutto ne'capelli, con la vesticciuola di cencio ingessato, come si
usava allora. — Di rimpetto v'è un altro dipinto, trascurabile, che porta la data 1558; — nella
ghiera dell'arcone con cui s'apre la tribuna, a sinistra San Rocco, affresco votivo del 1527
(ne] qua! anno a Spello ci fu appunto la pesto); — nell'arcone de] braccio sinistro altro
san Rocco, che si potrebbe attribuirò a uno degli Zuccari.

L'abside centrale, che lui l'impiantito ancor più rilevato, fu posteriormente divisa dal
resto «lolla chiosa con un alto o grosso tramezzo di muro a cui ò addossata una decorazione
di caciolfa, cioè la bellissima fronte dell'aitar maggiore, in cui ò racchiusa, sotto una grande
ma semplice conchiglia ohe le serve di coronamento, la nicchia primitiva con un rovinato
a {tresco rappresentante la Madonna in atto di allattare il bambino, che potrebb'essere del
quattrocento se in questa chiesa, come nell'altra del Mausoleo, fosse stata inchiusa una più
antica maestà. Ai fianchi dell'altare due uscioli quadri mettono nel rozzo coro; e la trabea-
zione, di semplice profilo ma di perfetta disposizione' e proporzione, e sorretta da quattro
pilastri tutti diversi, anche negli stilobati e ne'capitelli, o tutti squisitamente intagliati con
fantastica ricchezza di fogliami e fiori a gagliarde volute, di nastri, di masoheronoini, di
grottesche e d'altre belle e bizzarre invenzioni, anche in forma di candelabro, a basso, a
mezzo, ad alto rilievo, senz'ombra di durezza e di gradinature, quasi fossero di cera. Questo
lavoro, che non mi pare affatto di Rocco da Vicenza, ò con tutta probabilità dello stesso
artista che fece il portale; e qui pure vi sono, nei triangoli mistilinei sopra la nicchia, gli
stemmi di Spello e di Santa Maria. Nei protocolli del sopraddetto Crudeggi v'è una lacuna
dal '37 al '41; e in una rapida scorsa non ho trovato alcuna notizia in quelli di Mariotto
.Mossi, che rogava per Santa Maria, e neppur negli archivi incompleti di questa chiesa e del
municipio; perciò, in mancanza di documenti, mi sia lecito di proporro il nome di Simone
Mosca, che nel 1517 dette il modello per il tabernacolo del sacramento, e nel '45 collaudò
il pergamo di Simone da Campione nella detta chiesa di Santa Maria.

GrlULTO Urbini.
 
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