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MISCELLANEA
Reca l'effigie del Bossi, di fattura larga ed ener-
gica, tra le iniziali M. P: (memorine o memoriam
posuit) ».
18 Giugno: Contiene le norme stabilite per tu-
telare l'integrità degli oggetti destinati ad essere
mandati alla esposizione di oggetti sacri antichi
tenutasi ad Orvieto nell'autunno scorso in occa-
sione del XV Congresso eucaristico. Il regio Ministero
concedendo il nulla osta alle varie diocesi del regno
per l'invio di metalli sacri e paramenti sacerdo-
tali antichi volle condizionata la concessione alla
osservanza di convenienti misure di cautela.
Rimandando quanti desiderano essere informati
paratamente intorno a questa importante esposi-
zione all'articolo pubblicato in proposito in questo
stesso periodico dal sig. Emil Bertaux (fase. VI
dell'anno 1896) — acciò si veda quanta ammira-
zione essa abbia suscitato anche all'estero — ci
piace di riprodurre qui tradotte le parole d'intro-
duzione che in una lettera dall' Italia, riflettente
appunto VEsposizione di arte religiosa ad Orvieto,
trovansi riportate nella Gazette des Beaux-Arts del
dicembre 1896, autore il signor Andrea Pératé.
— «Orvieto, l'antica cittadella papale, che do-
mina dall'alto della sua piattaforma lo stradale da
Firenze a Roma e il corso del biondo Tevere, ha
testò celebrato, nello scorso ottobre, delle feste pie
e splendide. Il Congresso eucaristico aperto il 5 set-
tembre ebbe a riunire fra le sue anguste e oscure
pareti delle migliaia di pellegrini; l'immenso duomo
che sorse dal suolo con la sua facciata da orefi-
ceria per celebrare l'Ostia insanguinata di Bolsena,
ora ristaurata, s'empiè di canti, d'incensi e di
fiori e il reliquiario del Corporale, il più bello
d'Italia e del mondo, attraversò lentamente le vie,
come nei secoli di religione. Nello stesso tempo
veniva inaugurata una esposizione, che se fosse
stata meglio vantata avrebbe fatto accorrere a
frotte i dotti e gli artisti: accolta incomparabile
di tesori di chiese, generosamente prestati. Da ogni
parte le chiese d'Italia avevano risposto all'ap-
pello del Comitato, il presidente del quale, l'egre-
gio signor Luigi Fumi è ben conosciuto da quanti
si occupano di erudizione artistica. Con una eru-
dizione, con un zelo, con un tatto mirabili il sud-
detto aveva disposto nella unica e vasta sala del
palazzo dei Papi le quaranta vetrine dove risplen-
dettero i velluti, i ricami, gli smalti, gli avori ».
E più avanti, prima d'inoltrarsi in un esame
particolareggiato, accenna in modo riassuntivo alle
città che più efficacemente vi presero parte:
« Oli invìi, veramente prodighi, dei venerandi
Capitoli del Vaticano e del Laterano occupavano,
insieme al tesoro d'Orvieto, il posto d'onore nella
sala dell'Esposizione, dove si trovavano rappresen-
tate le più piccole e più remote città d'Italia, poiché
Otranto, Patti, Gallipoli, Molfeita, Terlizzi, Bitonto,
Cosenza, Reggio vi avevano le loro vetrine o parti
di vetrine, non meno che Torino, Siena o Perugia;
la Sicilia, con Trapani, la Sardegna pur anco, con
Cagliari, avevano esposto degli indumenti liturgici
tutt'altro che spregevoli. Ma la parte più interes-
sante apparteneva all'Umbria. E in vero è incre-
dibile quali meraviglie di oreficeria e di ricami si
celano in codeste piccole città rannicchiate fra le
querce e gli olivi; l'oreficeria in ispecie, co'suoi
calici e le sue croci smaltate, spesso segnati e da-
tati, potrebbe tenere il campo di un capitolo intero
in una storia dell'arte italiana».
G. F.
Per i lavori pubblicati neW ARCHIVIO STORICO DELL'ARTE sono riservati tutti i diritti
di proprietà letteraria ed artistica per VItalia e per Vestero.
Domenico Gtnoli, Direttore responsabile
Roma - Tip. dell'Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-a.
MISCELLANEA
Reca l'effigie del Bossi, di fattura larga ed ener-
gica, tra le iniziali M. P: (memorine o memoriam
posuit) ».
18 Giugno: Contiene le norme stabilite per tu-
telare l'integrità degli oggetti destinati ad essere
mandati alla esposizione di oggetti sacri antichi
tenutasi ad Orvieto nell'autunno scorso in occa-
sione del XV Congresso eucaristico. Il regio Ministero
concedendo il nulla osta alle varie diocesi del regno
per l'invio di metalli sacri e paramenti sacerdo-
tali antichi volle condizionata la concessione alla
osservanza di convenienti misure di cautela.
Rimandando quanti desiderano essere informati
paratamente intorno a questa importante esposi-
zione all'articolo pubblicato in proposito in questo
stesso periodico dal sig. Emil Bertaux (fase. VI
dell'anno 1896) — acciò si veda quanta ammira-
zione essa abbia suscitato anche all'estero — ci
piace di riprodurre qui tradotte le parole d'intro-
duzione che in una lettera dall' Italia, riflettente
appunto VEsposizione di arte religiosa ad Orvieto,
trovansi riportate nella Gazette des Beaux-Arts del
dicembre 1896, autore il signor Andrea Pératé.
— «Orvieto, l'antica cittadella papale, che do-
mina dall'alto della sua piattaforma lo stradale da
Firenze a Roma e il corso del biondo Tevere, ha
testò celebrato, nello scorso ottobre, delle feste pie
e splendide. Il Congresso eucaristico aperto il 5 set-
tembre ebbe a riunire fra le sue anguste e oscure
pareti delle migliaia di pellegrini; l'immenso duomo
che sorse dal suolo con la sua facciata da orefi-
ceria per celebrare l'Ostia insanguinata di Bolsena,
ora ristaurata, s'empiè di canti, d'incensi e di
fiori e il reliquiario del Corporale, il più bello
d'Italia e del mondo, attraversò lentamente le vie,
come nei secoli di religione. Nello stesso tempo
veniva inaugurata una esposizione, che se fosse
stata meglio vantata avrebbe fatto accorrere a
frotte i dotti e gli artisti: accolta incomparabile
di tesori di chiese, generosamente prestati. Da ogni
parte le chiese d'Italia avevano risposto all'ap-
pello del Comitato, il presidente del quale, l'egre-
gio signor Luigi Fumi è ben conosciuto da quanti
si occupano di erudizione artistica. Con una eru-
dizione, con un zelo, con un tatto mirabili il sud-
detto aveva disposto nella unica e vasta sala del
palazzo dei Papi le quaranta vetrine dove risplen-
dettero i velluti, i ricami, gli smalti, gli avori ».
E più avanti, prima d'inoltrarsi in un esame
particolareggiato, accenna in modo riassuntivo alle
città che più efficacemente vi presero parte:
« Oli invìi, veramente prodighi, dei venerandi
Capitoli del Vaticano e del Laterano occupavano,
insieme al tesoro d'Orvieto, il posto d'onore nella
sala dell'Esposizione, dove si trovavano rappresen-
tate le più piccole e più remote città d'Italia, poiché
Otranto, Patti, Gallipoli, Molfeita, Terlizzi, Bitonto,
Cosenza, Reggio vi avevano le loro vetrine o parti
di vetrine, non meno che Torino, Siena o Perugia;
la Sicilia, con Trapani, la Sardegna pur anco, con
Cagliari, avevano esposto degli indumenti liturgici
tutt'altro che spregevoli. Ma la parte più interes-
sante apparteneva all'Umbria. E in vero è incre-
dibile quali meraviglie di oreficeria e di ricami si
celano in codeste piccole città rannicchiate fra le
querce e gli olivi; l'oreficeria in ispecie, co'suoi
calici e le sue croci smaltate, spesso segnati e da-
tati, potrebbe tenere il campo di un capitolo intero
in una storia dell'arte italiana».
G. F.
Per i lavori pubblicati neW ARCHIVIO STORICO DELL'ARTE sono riservati tutti i diritti
di proprietà letteraria ed artistica per VItalia e per Vestero.
Domenico Gtnoli, Direttore responsabile
Roma - Tip. dell'Unione Cooperativa Editrice, via di Porta Salaria, 23-a.