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primo soldato a destra nella pittura de] Mantegna; alcuni degli affreschi della cappella Port-
uari nella chiesa di Saut'Eustorgio in Milano, sia nell'effetto generale, sia particolarmente
nella testa di uno dei personaggi del fondo nel Miracolo della falsa imagine del la Tergi ne (fig. 5a).
Più a sinistra ancora, nell'angolo, e quasi tutto rovinato dall'apertura stata eseguita pei*
larvi passare una canna di un camino, abbiamo l'avanzo di uri
soldato che fugge dalla parte opposta portando sulla spalla la
lancia o balestra ed accompagnando colla sinistra l'espressione
del viso, che è tutta di stupore e di prudente e tacita fuga (fìg. 4").
Questa espressione e l'atto della mano sinistra rispondono all'e-
spressione del viso ed all'atteggiamento della mano della già ri-
cordata figura di Sant'Eustorgio (fìg. 5a), e lo stile e la maniera
ed il caldo colorito del viso rispondono pure a questa testa ed
all'altra del soldato che uccide il compagno del Santo, nella
scena del martirio (fìg. 6a) che ha una identica acconciatura.
Alla destra del sepolcro vediamo altri due guerrieri, tutti
e due caduti, dipinti anch'essi con fare largo e grandioso, che
però risalta meno perchè l'occhio di chi osserva rimane distratto,
massime nella prima figura, dall'eccessiva abbondanza e stra-
nezza di particolari dell'armatura.
Il primo, caduto a rovescio (fig. 7a), è ancor consertato
per intero, ma ha la testa ed il braccio destro molto svaniti.
Una grossa macchia gli nasconde la parte superiore del petto
ed il collo. Colla mano destra alzata fa riparo agli occhi dal
grande bagliore che emana dal Redentore risorgente. Il suo
capo è protetto da un piccolo elmetto, il corpo da una lorica
di pelle gialla con armatura di lamine, rotelle e gomitali d'ac-
ciaio, i fianchi da lingue di pelle gialla a squame ed a listoni,
sotto alle quali scende una maglia d'acciaio. I cosciali ed i
gambali sono d'acciaio ma con piastre e ginocchiere di bronzo
adorne di ricca ornamentazione. Le scarpe sono di pelle chiara.
La lancia è molto semplice, come quelle dei soldati degli affre-
schi di Padova. L'atteggiamento del corpo caduto e dello stu-
pore è molto naturale ed è ottenuto con una silhouette molto
bella. Quanto a lavoro di vera arte, segnalerò la sua mano
sinistra (fig. 9a).
L'ultimo soldato a destra cade bocconi sul suo scudo (che
reca una fascia rossa e gli scorpioni leggendari). Indossa una
lorica di pelle color vinaceo, fasciata da un'armatura composta
di lamine di rame e rotelle dentate sulle spalle. Sotto alla lorica
scende il lembo inferiore della maglia d'acciaio. Calzoni di
pelle bianca e nera, gambali d'acciaio, scarpe di pelle nera.
Sgraziatamente questa fiLiura ha molto sofferto, la testa si di- Fio. 5\-Particolare di uno de^h
1 ° affreschi della cappella Portinari
scerne poco, ed è un peccato, perchè l'azione era stata trovata a Sant'Eustorgio m Milano
molto bene. Possiamo ricompletarla perchè la ritroviamo in
un affresco eseguito, forse pochi anni dopo, nella stessa Pavia, in San Pietro in ciel d'oro
(nella prima campata della navata minore di sinistra), e che è una copia libera della nostra
pittura.
Le armature di questi due ultimi guerrieri concordano assai nella foggia con quelle
dei soldati degli affreschi nella cappella agli Eremitani (fogge recate a Padova da Dona-
tello) e concordano altresì con quello dei soldati nelle duo incisioni del Mantegna rappre-
sentanti la discesa dalla croce e la deposizione nel sepolcro (Bariseli, numeri 4 e 2).
Archivio storico dell'Arte, Serie 2», Anno III, fase. IV. -
primo soldato a destra nella pittura de] Mantegna; alcuni degli affreschi della cappella Port-
uari nella chiesa di Saut'Eustorgio in Milano, sia nell'effetto generale, sia particolarmente
nella testa di uno dei personaggi del fondo nel Miracolo della falsa imagine del la Tergi ne (fig. 5a).
Più a sinistra ancora, nell'angolo, e quasi tutto rovinato dall'apertura stata eseguita pei*
larvi passare una canna di un camino, abbiamo l'avanzo di uri
soldato che fugge dalla parte opposta portando sulla spalla la
lancia o balestra ed accompagnando colla sinistra l'espressione
del viso, che è tutta di stupore e di prudente e tacita fuga (fìg. 4").
Questa espressione e l'atto della mano sinistra rispondono all'e-
spressione del viso ed all'atteggiamento della mano della già ri-
cordata figura di Sant'Eustorgio (fìg. 5a), e lo stile e la maniera
ed il caldo colorito del viso rispondono pure a questa testa ed
all'altra del soldato che uccide il compagno del Santo, nella
scena del martirio (fìg. 6a) che ha una identica acconciatura.
Alla destra del sepolcro vediamo altri due guerrieri, tutti
e due caduti, dipinti anch'essi con fare largo e grandioso, che
però risalta meno perchè l'occhio di chi osserva rimane distratto,
massime nella prima figura, dall'eccessiva abbondanza e stra-
nezza di particolari dell'armatura.
Il primo, caduto a rovescio (fig. 7a), è ancor consertato
per intero, ma ha la testa ed il braccio destro molto svaniti.
Una grossa macchia gli nasconde la parte superiore del petto
ed il collo. Colla mano destra alzata fa riparo agli occhi dal
grande bagliore che emana dal Redentore risorgente. Il suo
capo è protetto da un piccolo elmetto, il corpo da una lorica
di pelle gialla con armatura di lamine, rotelle e gomitali d'ac-
ciaio, i fianchi da lingue di pelle gialla a squame ed a listoni,
sotto alle quali scende una maglia d'acciaio. I cosciali ed i
gambali sono d'acciaio ma con piastre e ginocchiere di bronzo
adorne di ricca ornamentazione. Le scarpe sono di pelle chiara.
La lancia è molto semplice, come quelle dei soldati degli affre-
schi di Padova. L'atteggiamento del corpo caduto e dello stu-
pore è molto naturale ed è ottenuto con una silhouette molto
bella. Quanto a lavoro di vera arte, segnalerò la sua mano
sinistra (fig. 9a).
L'ultimo soldato a destra cade bocconi sul suo scudo (che
reca una fascia rossa e gli scorpioni leggendari). Indossa una
lorica di pelle color vinaceo, fasciata da un'armatura composta
di lamine di rame e rotelle dentate sulle spalle. Sotto alla lorica
scende il lembo inferiore della maglia d'acciaio. Calzoni di
pelle bianca e nera, gambali d'acciaio, scarpe di pelle nera.
Sgraziatamente questa fiLiura ha molto sofferto, la testa si di- Fio. 5\-Particolare di uno de^h
1 ° affreschi della cappella Portinari
scerne poco, ed è un peccato, perchè l'azione era stata trovata a Sant'Eustorgio m Milano
molto bene. Possiamo ricompletarla perchè la ritroviamo in
un affresco eseguito, forse pochi anni dopo, nella stessa Pavia, in San Pietro in ciel d'oro
(nella prima campata della navata minore di sinistra), e che è una copia libera della nostra
pittura.
Le armature di questi due ultimi guerrieri concordano assai nella foggia con quelle
dei soldati degli affreschi nella cappella agli Eremitani (fogge recate a Padova da Dona-
tello) e concordano altresì con quello dei soldati nelle duo incisioni del Mantegna rappre-
sentanti la discesa dalla croce e la deposizione nel sepolcro (Bariseli, numeri 4 e 2).
Archivio storico dell'Arte, Serie 2», Anno III, fase. IV. -