GLI AFFRESCHI DI UN ORATORIO IN PAVIA
250
del Padre Eterno, che è ben conservata, ci rivela un'arte più rozza ed anche alquanto an-
teriore. Ritengo che qui si aveva la rappresentazione di Dio benedicente il celebre fondatore
del collegio e che l'artista, il quale venne poi ad eseguire il grande affresco della Resurre-
zione e delle due fìnte edicole o porticati, dovette rispettare.
Ritorniamo ancora un momento all'affresco della Resurrezione.
Se noi l'osserviamo nell'assieme della sua composizione, ci troviamo, come già accadde
Fig. 6. - ALTRO PARTICOLARE
di uno degli affreschi della cappella Pc-rtinari
per i particolari, risospinti alle Resurrezioni della scuola squarcionesca o padovana, e segna-
tamente a quelle:
della predella del Mantegna, oggi nel Museo di Tours, per l'assieme della figura del
Redentore, l'atteggiamento di stupore dei soldati, massime del soldato seduto all'estrema
sinistra, e per le loro armature;
della tavoletta n. 169 della Galleria Lochis di Bergamo, che è della scuola padovana
(e della quale esiste una ripetizione nel Museo di Padova) e presenta uno dei soldati, caduto
e facentesi riparo cogli occhi come il terzo soldato del nostro affresco;
di una delle quattro ante d'organo, dipinte a tempera, già nella Basilica di San Marco
in Venezia ed oggi nei locali attigui al laboratorio dei musaici di quella Basilica, locali
che il chiarissimo ing. comm. Saccardo attende a trasformare in Museo dell'Opera. Non tutte
v
250
del Padre Eterno, che è ben conservata, ci rivela un'arte più rozza ed anche alquanto an-
teriore. Ritengo che qui si aveva la rappresentazione di Dio benedicente il celebre fondatore
del collegio e che l'artista, il quale venne poi ad eseguire il grande affresco della Resurre-
zione e delle due fìnte edicole o porticati, dovette rispettare.
Ritorniamo ancora un momento all'affresco della Resurrezione.
Se noi l'osserviamo nell'assieme della sua composizione, ci troviamo, come già accadde
Fig. 6. - ALTRO PARTICOLARE
di uno degli affreschi della cappella Pc-rtinari
per i particolari, risospinti alle Resurrezioni della scuola squarcionesca o padovana, e segna-
tamente a quelle:
della predella del Mantegna, oggi nel Museo di Tours, per l'assieme della figura del
Redentore, l'atteggiamento di stupore dei soldati, massime del soldato seduto all'estrema
sinistra, e per le loro armature;
della tavoletta n. 169 della Galleria Lochis di Bergamo, che è della scuola padovana
(e della quale esiste una ripetizione nel Museo di Padova) e presenta uno dei soldati, caduto
e facentesi riparo cogli occhi come il terzo soldato del nostro affresco;
di una delle quattro ante d'organo, dipinte a tempera, già nella Basilica di San Marco
in Venezia ed oggi nei locali attigui al laboratorio dei musaici di quella Basilica, locali
che il chiarissimo ing. comm. Saccardo attende a trasformare in Museo dell'Opera. Non tutte
v