VAN DYGK A GENOVA '
Capitolo I.
Arrivo del Vari Dyck a Genova — Van Dick a ventidue anni — Van Balen e Rubens.
Era da limerò tempo vivis-
simo nel Aran Dyck il deside-
rio di visitare l'Italia, nato là
nel magnifico studio del Ru-
bens, che tanti sovrani invi-
diavano e dove tutto parlava
dell'Italia e di Roma.
Sulle basi marmoree si erge-
vano fiere della loro potenza
esuberante, delle muscolature
atletiche, le creazioni di Mi-
chelangelo, care al Rubens,
perchè riflettevano nella scul-
tura le audacie del suo pro-
prio temperamento. Il paga-
nesimo, tanto caro ad essi,
bello e lascivo appariva in
Antonio van dyck grandi anfore e piatti cesel-
lati, sui quali artisti fiorentini
avevano istoriato amori di nereidi e di tritoni fra le allegorie. Sulle ricche pareti sorridevano
soavemente le inimitabili figure del Correggio, presso vigorosi guerrieri del Tintoretto; ed
il Veronese non lungi raggruppava biblicamente allegre comitive di nobili e spensierati
veneziani dei suoi tempi con grandi sfondi d'architettura e ricchi accessori: dalla profonda
espressione poi di alcuni ritratti, in cui brillava il sentimento della vita, si rivelava Tiziano.
Tutta la scuola veneta, più delle altre abbondantemente rappresentata, manifestava il fascino
irresistibile, ch'essa esercitava sull'anima del vigoroso Fiammingo.
Grandi drappeggi di sete e velluti genovesi si travolgevano ampi in pesanti pieghe;
busti di scavo occupavano le nicchie, bassorilievi e frammenti di sculture di greco scalpello
erano sparse nelle sale fra colonne scanalate e contorte; da per tutto, bronzi, carnei, mosaici
ed altre antichità romane. Magnifici arazzi ricordavano i fasti di quest'arte tutta fiamminga,
ma il disegno dei quali però proveniva da Roma, splendida concezione della scuola raffaellesca.
1 Per questo lavoro ho consultato tutte le opere ma mi sono particolarmente giovato delle pregevolissime
scritte sul Van Dyck, e molte delle opere nelle quali monografie del Giuffrey e del Michiels.
per incidenza l'autore si occupa del pittore d'Anversa, (L'Autore).
Archivio storico dell'Arte, Serie 2*, Anno iii, fase. iv. 5
Capitolo I.
Arrivo del Vari Dyck a Genova — Van Dick a ventidue anni — Van Balen e Rubens.
Era da limerò tempo vivis-
simo nel Aran Dyck il deside-
rio di visitare l'Italia, nato là
nel magnifico studio del Ru-
bens, che tanti sovrani invi-
diavano e dove tutto parlava
dell'Italia e di Roma.
Sulle basi marmoree si erge-
vano fiere della loro potenza
esuberante, delle muscolature
atletiche, le creazioni di Mi-
chelangelo, care al Rubens,
perchè riflettevano nella scul-
tura le audacie del suo pro-
prio temperamento. Il paga-
nesimo, tanto caro ad essi,
bello e lascivo appariva in
Antonio van dyck grandi anfore e piatti cesel-
lati, sui quali artisti fiorentini
avevano istoriato amori di nereidi e di tritoni fra le allegorie. Sulle ricche pareti sorridevano
soavemente le inimitabili figure del Correggio, presso vigorosi guerrieri del Tintoretto; ed
il Veronese non lungi raggruppava biblicamente allegre comitive di nobili e spensierati
veneziani dei suoi tempi con grandi sfondi d'architettura e ricchi accessori: dalla profonda
espressione poi di alcuni ritratti, in cui brillava il sentimento della vita, si rivelava Tiziano.
Tutta la scuola veneta, più delle altre abbondantemente rappresentata, manifestava il fascino
irresistibile, ch'essa esercitava sull'anima del vigoroso Fiammingo.
Grandi drappeggi di sete e velluti genovesi si travolgevano ampi in pesanti pieghe;
busti di scavo occupavano le nicchie, bassorilievi e frammenti di sculture di greco scalpello
erano sparse nelle sale fra colonne scanalate e contorte; da per tutto, bronzi, carnei, mosaici
ed altre antichità romane. Magnifici arazzi ricordavano i fasti di quest'arte tutta fiamminga,
ma il disegno dei quali però proveniva da Roma, splendida concezione della scuola raffaellesca.
1 Per questo lavoro ho consultato tutte le opere ma mi sono particolarmente giovato delle pregevolissime
scritte sul Van Dyck, e molte delle opere nelle quali monografie del Giuffrey e del Michiels.
per incidenza l'autore si occupa del pittore d'Anversa, (L'Autore).
Archivio storico dell'Arte, Serie 2*, Anno iii, fase. iv. 5