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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 3.1897

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Fasc. V
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Menotti, Mario: Van Dyck a Genova, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.19209#0412

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MARIO MENOTTI

governo della Repubblica, si radevano al suolo le cascoli i palazzi dei ribelli; ora. se con-
sideriamo clic questo fatto si ebbe a ripetere più volte, si può immaginare «pianti ediftzi
dovettero subire questa sorte.

L'ordinamento politico «li Genova all'arrivo del Van Dyck durava quasi invariato da un
secolo circa, dalle riforme cioè, promosse da Andrea Doria nel 1528. l'n doge, eletto unni

VAN DYCK - MARCHESA SPIGOLA (?) E BAMBINO - Palazzo Cambiaso, via Suova, Genova

due anni, era capo della Repubblica: con lui erano i due Collegi, il Collegio dei procura-
tori e quello dei governatori della Repubblica, ossia i senatori. Eravi poi il Maggiorerà.
il Minore Consiglio, composti l'uno di cento, l'altro di quattrocento cittadini.

Era sempre la Repubblica oligarchica, nella quale gli appartenenti alle dicci o dodici
famiglie principali si dividevano il dogato e le cariche più onorifiche: ma il più delle volte
non ne abusavano, accontentandosi degli onori, dell'importanza e lustro che quelle cariche
conferivano ad essi ed alla famiglia; molti nello stesso tempo esercitavano i traffici con for-
tuna, benché anche il commercio e le industrie non fossero più così floride come nel secolo
precedente.
 
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