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(JTSTAY IJ'DWKi
1490-95. Il ciclo di Sant'Orsola.
1502. JI ciclo di San Giorgio degli Schiavoni.
1504. Il ciclo della Scuola degli Albanesi.
1511-20. Il ciclo della Scuola di Santo Stefano.
Tutti questi quadri sono dipinti su tela.
In quanto a circonferenza, il ciclo di Sant'Orsola è il più grande, e va sempre dimi-
nuendo fino a quello di Santo Stefano, che è il più piccolo.
Nel primo quadro « la nascita della Tergine », Carpaccio la rappresenta con diligente ese-
cuzione dei più piccoli dettagli di una stanza da parto di una famiglia borghese di Yenezia.
Un tratto bello di realismo è il porre sulle pareti della stanza la tavola ebraica con le parole
DISEGNI PER SINGOLE FIGURE, DI V. CARPACCIO
(Ufizi. Fotografìa Alinari)
del « Scir hamaloth' », una preghiera che secondo l'uso antico ebraico dovea stare appesa
sopra le quattro pareti di una stanza di una partoriente.
L'iscrizione: YICTOR CARPATI1JS. Y S. FACEBAT (sic) e senza dubbio apocrifa,
poiché i coscienziosi relatori Mengardi ed Edwards non ne fanno parola; eppoi risulta per
l'acutezza delle linee ed il colore brillante tanto differente dalla rimanente conservazione
del quadro, ch'essa fu posta di recente. Notevole poi è la mancanza del cartellino, del quale
Carpaccio si serviva quando non poteva mettervi la sua firma in una cornice architettonica,
e finalmente c'è anche l'ortografia, poiché come sulla Madonna di Francoforte e pel ciclo
di Sant'Orsola il pittore si segna Carpatio, sugli altri Carpathius, ma non Carpatine.
I guasti menzionati da Edwards non dimostrano d'essere stati restaurati.
Nella celebre collezione dei disegni a penna di proprietà della Regina d'Inghilterra
trovasi un interessante schizzo di Carpaccio di una prima idea per una Presentazione al
tempio. Qui la composizione è ancora però indecisa nella disposizione delle masse popolari
e nell'analisi architettonica. Carpaccio svolse più tardi la stessa idea in un bellissimo abbozzo
(JTSTAY IJ'DWKi
1490-95. Il ciclo di Sant'Orsola.
1502. JI ciclo di San Giorgio degli Schiavoni.
1504. Il ciclo della Scuola degli Albanesi.
1511-20. Il ciclo della Scuola di Santo Stefano.
Tutti questi quadri sono dipinti su tela.
In quanto a circonferenza, il ciclo di Sant'Orsola è il più grande, e va sempre dimi-
nuendo fino a quello di Santo Stefano, che è il più piccolo.
Nel primo quadro « la nascita della Tergine », Carpaccio la rappresenta con diligente ese-
cuzione dei più piccoli dettagli di una stanza da parto di una famiglia borghese di Yenezia.
Un tratto bello di realismo è il porre sulle pareti della stanza la tavola ebraica con le parole
DISEGNI PER SINGOLE FIGURE, DI V. CARPACCIO
(Ufizi. Fotografìa Alinari)
del « Scir hamaloth' », una preghiera che secondo l'uso antico ebraico dovea stare appesa
sopra le quattro pareti di una stanza di una partoriente.
L'iscrizione: YICTOR CARPATI1JS. Y S. FACEBAT (sic) e senza dubbio apocrifa,
poiché i coscienziosi relatori Mengardi ed Edwards non ne fanno parola; eppoi risulta per
l'acutezza delle linee ed il colore brillante tanto differente dalla rimanente conservazione
del quadro, ch'essa fu posta di recente. Notevole poi è la mancanza del cartellino, del quale
Carpaccio si serviva quando non poteva mettervi la sua firma in una cornice architettonica,
e finalmente c'è anche l'ortografia, poiché come sulla Madonna di Francoforte e pel ciclo
di Sant'Orsola il pittore si segna Carpatio, sugli altri Carpathius, ma non Carpatine.
I guasti menzionati da Edwards non dimostrano d'essere stati restaurati.
Nella celebre collezione dei disegni a penna di proprietà della Regina d'Inghilterra
trovasi un interessante schizzo di Carpaccio di una prima idea per una Presentazione al
tempio. Qui la composizione è ancora però indecisa nella disposizione delle masse popolari
e nell'analisi architettonica. Carpaccio svolse più tardi la stessa idea in un bellissimo abbozzo