Tav. 3a. — Avorio siriaco del vi secolo. Collezione Stroganoff a Roma
ALCUNI AVORI
DELLA COLLEZIONE DEL CONTE STROGANOFF A ROMA
/;^rV lai amente esemplare e preziosa è la colle-
zione del conte Stroganoff, specialmente
per alcuni rarissimi avori che vi si con-
l\M9ftt servano. Mi proverò, esaminandoli, di sta-
bilire il tempo nel quale possano essere
stati scolpiti ed i loro caratteri di scuola.
I. Tavoletta d'avorio del vi secolo, prò-
ll^É^^k veniente dalla cattedra di massimiano. —
Molte delle tavolette d'avorio, che decoravano
lo schienale della cattedra di Massimiano (ve-
scovo di Ravenna dal 545 al 556), sono smar-
rite, e di questa, che ora presento,
s'era perduta qualsiasi traccia, ben-
ché il Molinier la registrasse fra
gli avori della collezione Trotti a Le-
Vgnano, dicendo ch'essa portava scolpita su di una faccia VIncredulità di Salome, sull'altra
VIngresso di Gesù in Gerusalemme. La troviamo riprodotta dal Garrucci 1 nel volume VI
a tav. 417 e 418.
Queste due scene vedonsi infatti sulla nostra tavoletta (tav. ia e 2a).
Il riconoscimento non è difficile se paragoniamo la fattura delle due piccole scolture
alle altre già note.
Nella tavoletta Stroganoff è ancora viva la buona tradizione classica, che si manifesta
non solamente nella cura di ben disporre in armoniche composizioni le varie figure, ma
anche nelle vesti dalle belle pieghe e specialmente nel carattere delle teste.
La testa del San Giuseppe, nella nostra tavoletta, rammenta quelle degli antichi lot-
tatori. Il collo è breve e taurino, il naso diritto in una linea con la fronte bassa e depressa.
1 Raffaele Garrucci, Storia dell'arte cristiana nei primi otto secoli della Chiesa. Prato, 1880.
L'Arte. I, i.
ALCUNI AVORI
DELLA COLLEZIONE DEL CONTE STROGANOFF A ROMA
/;^rV lai amente esemplare e preziosa è la colle-
zione del conte Stroganoff, specialmente
per alcuni rarissimi avori che vi si con-
l\M9ftt servano. Mi proverò, esaminandoli, di sta-
bilire il tempo nel quale possano essere
stati scolpiti ed i loro caratteri di scuola.
I. Tavoletta d'avorio del vi secolo, prò-
ll^É^^k veniente dalla cattedra di massimiano. —
Molte delle tavolette d'avorio, che decoravano
lo schienale della cattedra di Massimiano (ve-
scovo di Ravenna dal 545 al 556), sono smar-
rite, e di questa, che ora presento,
s'era perduta qualsiasi traccia, ben-
ché il Molinier la registrasse fra
gli avori della collezione Trotti a Le-
Vgnano, dicendo ch'essa portava scolpita su di una faccia VIncredulità di Salome, sull'altra
VIngresso di Gesù in Gerusalemme. La troviamo riprodotta dal Garrucci 1 nel volume VI
a tav. 417 e 418.
Queste due scene vedonsi infatti sulla nostra tavoletta (tav. ia e 2a).
Il riconoscimento non è difficile se paragoniamo la fattura delle due piccole scolture
alle altre già note.
Nella tavoletta Stroganoff è ancora viva la buona tradizione classica, che si manifesta
non solamente nella cura di ben disporre in armoniche composizioni le varie figure, ma
anche nelle vesti dalle belle pieghe e specialmente nel carattere delle teste.
La testa del San Giuseppe, nella nostra tavoletta, rammenta quelle degli antichi lot-
tatori. Il collo è breve e taurino, il naso diritto in una linea con la fronte bassa e depressa.
1 Raffaele Garrucci, Storia dell'arte cristiana nei primi otto secoli della Chiesa. Prato, 1880.
L'Arte. I, i.