ARTE CONTEMPORANEA
ell'anno scorso, quando il principe di Napoli andò a
prender la sposa Elena di Montenegro, le dame e i
gentiluomini della Corte italiana pensarono di offrire in
dono e omaggio alla coppia regale una preziosa opera
d'arte. Fu chiesto allora a Francesco Paolo Michetti un
quadro che ricordasse a la novella sposa le patrie mon-
tagne; ma l'artista preferì dipingere una sua fantasia.
Su un prato fiorito, siede sopra un balzo, all'ombra
d'un ulivo, la Madonna col Bambino sulle ginocchia.
Ma forse non è la Madonna, quantunque una particolar
distribuzione della luce la circonfonda d'un'aureola; certo
è una giovin madre teneramente china sul figliuoletto,
il quale con lieto atto di grazia tende la mano verso il
grappolo che un robusto contadino genuflesso gli porge.
^mmm.m^^^%^Q^r,^r^^At^r * ^ E il contadino reca nell'altra mano altre frutta, così che
\gm^$ * ^^"i^ pare, ed è forse, un'allegoria dell'offerta dei frutti della
terra.
In lontananza spazia il mare Adriatico, tutto illuminato dal sole mattutino che s'intra-
vede fra i rami dell'ulivo; e in fondo si scorge il litorale dalmata, oltre cui è il Montenegro.
Come si vede, il significato del quadro è vago, precisamente come quello d'una lirica.
Potremmo svolgerlo in più modi, ma il sentimento riman sempre lo stesso, per la divozione
dell'offerta e per la grazia dell'accettazione. S'interpreti come si vuole la visione che il
Michetti fissò sulla tela, l'effetto di essa è un senso di pace e di giocondità, espresso nella
molta luce serena diffusa sul paesaggio marino e nel vario sorriso delle tre figure.
Augusto Burchi inventò ed eseguì l'elegantissima cornice del quadro. Una prima zona,
immediata alla pittura, è composta di violette; una seconda, la maggiore, è formata di mar-
gherite, fiori e foglie; la terza zona è una lista a borchie rotonde o teste di chiodi, ornata
esternamente di trifoglio. Il fondo, su cui spiccano i rilievi d'oro, è colorito dell'azzurro di
casa Savoja. F'esecuzione è perfetta, e credo il pregio artistico della cornice sarebbe stato
anche più alto, se la fascia a borchie non avesse interrotto la gentile armonia del triplice
componimento vegetale, che è nuovo e ben adatto all'occasione.
Nell'insieme l'opera d'arte è riuscita libera e leggiadra come un'estempora musicale,
ed offre un esempio, raro ai nostri giorni, di quel che può dar l'arte richiamata al suo pri-
mitivo officio di vero ornamento. Felice è stato il pensiero dei donatori nel rivolgersi a un
Michetti, e felice è stato il Michetti nel concepire e nell'esprimere col pennello una sì
delicata poesia.
U. F.
ell'anno scorso, quando il principe di Napoli andò a
prender la sposa Elena di Montenegro, le dame e i
gentiluomini della Corte italiana pensarono di offrire in
dono e omaggio alla coppia regale una preziosa opera
d'arte. Fu chiesto allora a Francesco Paolo Michetti un
quadro che ricordasse a la novella sposa le patrie mon-
tagne; ma l'artista preferì dipingere una sua fantasia.
Su un prato fiorito, siede sopra un balzo, all'ombra
d'un ulivo, la Madonna col Bambino sulle ginocchia.
Ma forse non è la Madonna, quantunque una particolar
distribuzione della luce la circonfonda d'un'aureola; certo
è una giovin madre teneramente china sul figliuoletto,
il quale con lieto atto di grazia tende la mano verso il
grappolo che un robusto contadino genuflesso gli porge.
^mmm.m^^^%^Q^r,^r^^At^r * ^ E il contadino reca nell'altra mano altre frutta, così che
\gm^$ * ^^"i^ pare, ed è forse, un'allegoria dell'offerta dei frutti della
terra.
In lontananza spazia il mare Adriatico, tutto illuminato dal sole mattutino che s'intra-
vede fra i rami dell'ulivo; e in fondo si scorge il litorale dalmata, oltre cui è il Montenegro.
Come si vede, il significato del quadro è vago, precisamente come quello d'una lirica.
Potremmo svolgerlo in più modi, ma il sentimento riman sempre lo stesso, per la divozione
dell'offerta e per la grazia dell'accettazione. S'interpreti come si vuole la visione che il
Michetti fissò sulla tela, l'effetto di essa è un senso di pace e di giocondità, espresso nella
molta luce serena diffusa sul paesaggio marino e nel vario sorriso delle tre figure.
Augusto Burchi inventò ed eseguì l'elegantissima cornice del quadro. Una prima zona,
immediata alla pittura, è composta di violette; una seconda, la maggiore, è formata di mar-
gherite, fiori e foglie; la terza zona è una lista a borchie rotonde o teste di chiodi, ornata
esternamente di trifoglio. Il fondo, su cui spiccano i rilievi d'oro, è colorito dell'azzurro di
casa Savoja. F'esecuzione è perfetta, e credo il pregio artistico della cornice sarebbe stato
anche più alto, se la fascia a borchie non avesse interrotto la gentile armonia del triplice
componimento vegetale, che è nuovo e ben adatto all'occasione.
Nell'insieme l'opera d'arte è riuscita libera e leggiadra come un'estempora musicale,
ed offre un esempio, raro ai nostri giorni, di quel che può dar l'arte richiamata al suo pri-
mitivo officio di vero ornamento. Felice è stato il pensiero dei donatori nel rivolgersi a un
Michetti, e felice è stato il Michetti nel concepire e nell'esprimere col pennello una sì
delicata poesia.
U. F.